Ancora Venere, stavolta fotografata da vicino dalla sonda giapponese Akatsuki, mostra il lato illuminato dal Sole (a sinistra, nell'ultravioletto) e quello notturno (a destra, nell'infrarosso) con l'emissione termica dagli strati più bassi dell'atmosfera.
Una discontinuità su scala planetaria sferza periodicamente la spessa coltre nuvolosa di Venere da almeno 35 anni. La gigantesca perturbazione è la prima nel suo genere osservata nel Sistema Solare.
Due elaborazioni delle immagini inviate dalla sonda Akatsuki, in orbita attorno a Venere. Entrambe le riprese non sono in luce visibile: una è nell'infrarosso, l'altra nell'ultravioletto.
Il grafico riporta una serie di profili verticali di temperatura nell'atmosfera di Venere, ricavati recentemente dalla sonda giapponese Akatsuki tramite l'occultazione di onde radio.
Si tratta in realtà di Venere nel vicino infrarosso, un'altra bella immagine dalla sonda giapponese Akatsuki ripresa da 75500 km di distanza.
Una spettacolare ripresa nel vicino infrarosso dalla sonda giapponese Akatsuki, con il lato notturno di Venere e, sullo sfondo, il nostro pianeta e la Luna (ingranditi nell'inserto).
L'agenzia spaziale giapponese JAXA ha messo in pausa due delle cinque telecamere a bordo della sonda Akatsuki, in orbita attorno a Venere dal 7 dicembre 2015.
Gli scienziati della missione giapponese Akatsuki hanno presentato gli ultimi risultati all'American Astronomical Society’s Division for Planetary Sciences che si è tenuta a Pasadena (California) a metà ottobre.
E' stata una missione sofferta ma da quando la sonda giapponese Akatsuki è riuscita ad entrare nell'orbita di Venere i risultati scientifici non si sono fatti attendere.