OPPORTUNITY self portrait sol 3611 3613
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Avevamo lasciato Opportunity ai primi di aprile, con l'ultimo report, quando a Meridiani Planum tirava aria di primavera. Uno dei periodi migliori per il rover che, oltre a godere di temperature più miti e di una illuminazione migliore, può contare sui venti marziani per togliersi di dosso un po' di polvere dai pannelli solari e migliorare la produzione di energia.
Da allora il rover ha fatto un bel po' di strada, spostandosi verso sud, continuando ad esplorare Murray Ridge, un'area sul bordo occidentale del grande cratere Endeavour.
Nella mappa qui sotto ho evidenziato in verde il percorso fino all'ultima posizione: la freccia in alto indica il sol 3613 (22 marzo 2014), quello in cui Opportunity si è scattato un autoritratto completo (immagine in apertura).
Credit: NASA / Elisabetta Bonora
Durante la traversata il rover ha scattato molte foto panoramiche con la Panoramic Camera.
Inutile sottolineare che, dalla sua posizione elevata, sta godendo di un paesaggio è mozzafiato!
La sua meta è una zona chiamata "Smectite Valley" in cui sono stati osservati materiali argillosi dall'orbita, grazie ai dati del Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) a bordo della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
Qui, gli scienziati hanno individuato lo spettro dell'alluminio legato a ossigeno e idrogeno (Al-OH), considerato la firma della montmorillonite, una classe di minerali argillosi chiamati smectiti che possono formarsi quando il basalto viene alterato in condizioni bagnate non acide.
La sua traccia si estende per 240 metri da nord a sud ed è qui che il rover è diretto.
D'altra parte, l'abbinata CRISM - Opportunity ha già fornito importanti risultati durante la missione, come per Whitewater Lake, a Cape York, e la scoperta della roccia "Esperance".
Quella che segue è una ricostruzione della posizione al 27 giugno vista da Cape York, quando il rover era circa un chilometro più a nord.
Fonte: nmnaturalhistory.org
Sol dopo sol, Opportunity sta dimostrando di essere un grande rover: con oltre 10 anni di missione alle spalle e qualche problemino ricorrente, alle ruote e alla memoria, continua a lavorare incessantemente.
Durante il sol 3633 (14 aprile 2014) ha scattato un bel mosaico guardando indietro, verso nord, in cui il percorso fatto è ben visibile.
In particolare si notano facilmente le tracce sovrapposte, del sol 3621 (1 aprile 2014), indicate nel dettaglio della mappa qui a fianco, create dal rover per esplorare un affioramento prima di affrontare la nuova scalata.
Il panorama è stato realizzato con i filtri L2 a 753 nanometri (vicino infrarosso), L5 a 535 nanometri (verde) e L7 a 432 nanometri (vicino ultravioletto) della Panoraic Camera.
Opportunity sol 3633 PanCam - cratere Endeavour
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Qualche sol dopo, 3637 (18 aprile 2014), dall'alto di Murray Ridge il rover ha ripreso una nuova veduta panoramica del grande bordo del cratere Endeavor.
La vista si estende da est-sud-est sulla sinistra, a sud sulla destra.
Il piccolo cratere da impatto visibile in lontananza è di circa 225 metri di diametro e si trova a circa 21 chilometri di distanza dalla posizione del rover.
L'alto picco in lontananza sulla destra è Cape Tribulation, a due chilometri di distanza, dove sarà diretto Opportunity per raggiungere la Smectite Valley.
Il mosaico è stato assemblato con i filtri L2 a 753 nanometri (vicino infrarosso), L5 a 535 nanometri (verde) e L7 a 432 nanometri (vicino ultravioletto) della Panoraic Camera ed è disponibile qui: http://mars.jpl.nasa.gov/multimedia/images/?ImageID=6246
Credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell Univ./Arizona State Univ
Il paesaggio è più aperto verso est e verso ovest ma nell'immediata vicinanza, il rover è circondato da creste rocciose.
Opportunity sol 3656 PanCam
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Opportunity sol 3658 PanCam
"Courtesy NASA/JPL-Caltech" processing 2di7 & titanio44
Durante il sol 3655 (6 giugno 2014), per Opportunity è iniziata la prima fase di un processo per correggere la deriva dell'orologio di bordo, una discrepanza che si è accumulata in questi dieci anni di missione, influenzando altri sottosistemi. La squadra intende effettuare l'aggiornamento lentamente, pochi secondi per sol, per arrivare ad azzerare il problema entro un anno.
Un'altra immagine panoramica, che si estende da nord-nord-ovest a sinistra, verso sud-sud-ovest a destra, è stata ripresa durante il sol 3663 (14 maggio 2014), realizzata sempre con i filtri L2 a 753 nanometri (vicino infrarosso), L5 a 535 nanometri (verde) e L7 a 432 nanometri (vicino ultravioletto) della Panoraic Camera.
Il team scientifico ha deciso di chiamare questa cresta Pillinger Point, in onore di Colin Pillinger (1943-2014), principale ricercatore britannico per il progetto Beagle 2, che sarebbe dovuto atterrare su Marte un paio di settimane prima di Opportunity.
L'immagine in colori naturali è disponibile qui: http://mars.nasa.gov/multimedia/images/?ImageID=6355
Mentre una vista in falsi colori, per evidenziare la diversa geologia, la trovate a questo link: http://www.nasa.gov/jpl/mer/pia18394/#.U7oTxZSSzlY
Credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell Univ./Arizona State Univ.
I primi dati su questo sito, rilevati con lo spettrometro a raggi x posto sull'estremità del braccio robotico del rover, indicano che le vene chiare presenti nella roccia contengono solfato di calcio, un minerale che potrebbe essere stato depositato dall'acqua che scorreva attraverso le fratture.
Per Opportunity questo è davvero un buon periodo e i prossimi mesi si prospettano molto interessanti.
Il project manager della missione, John Callas del Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, California, fa notare:
"I pannelli solari non sono mai stati così puliti dal primo anno della missione. E' incredibile se si considera che l'accumulo di polvere sui pannelli solari doveva proprio essere la causa originariamente prevista della fine della missione che sarebbe dovuta durare meno di un anno".