Un nuovo studio basato sulle osservazioni del telescopio spaziale Hubble dimostra che potrebbero esserci due pianeti simili alla Terra proprio dietro l'angolo. I due mondi, però, sarebbero troppo caldi per ospitare la vita ma potrebbero essere parte di una famiglia più estesa.
La scoperta è avvenuta a soli 4,3 anni luce di distanza da noi, nel sistema stellare di Alpha Centauri.
Questo è Fomalhaut b, un pianeta extrasolare che orbita attorno alla stella bianca Fomalhaut, la più brillante della costellazione del Pesce Australe, a circa 25 anni luce dalla Terra.
E' stato il primo esopianeta ad essere osservato direttamente nel visibile, grazie all'Advanced Camera for Surveys del telescopio spaziale Hubble.
Riferimento:
- https://flic.kr/p/5Bs8Ff
Molto prima della nascita di Mercurio, di Venere, della Terra e di Marte, il Sistema Solare interno potrebbe aver ospitato un certo numero di super-Terre, pianeti più grandi della Terra ma più piccoli di Nettuno, andati poi distrutti miliardi di anni fa a causa di una doppia migrazione di Giove.
Grazie a SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy), un telescopio infrarosso a bordo di un Boing 747SP ampiamente modificato, gli astronomi hanno potuto studiare la polvere di un'antica supernova, trovando interessanti collegamenti con la formazione planetaria.
Un gruppo di ricercatori dell'Australian National University e del Niels Bohr Institute di Copenhagen ha calcolato quante stelle, tra tutte quelle presenti nella Via Lattea, potrebbero ospitare pianeti nella loro zona abitabile. Il risultato mostra, non solo che questo numero è molto alto ma che miliardi di queste stelle hanno da 1 a 3 pianeti alla giusta distanza perché possa esistere acqua allo stato liquido sulla loro superficie.
Usando i dati del telescopio della NASA Kepler, un gruppo internazionale di astronomi ha scoperto il più antico sistema planetario conosciuto nella Galassia, formato da cinque più piccoli pianeti, di dimensioni variabili tra quelle di Mercurio e Venere e probabilmente rocciosi.
Orbitano intorno alla stella Kepler-444, simile al nostro Sole, a 117 anni luce dalla Terra, nata 11,2 miliardi di anni fa.
Continuando ad osservare le ripetute eclissi di una giovane stella simile al nostro Sole, relativamente vicina a noi, gli astronomi dell'Osservatorio di Leiden in Olanda e dell'Università di Rochester negli Stati Uniti, hanno scoperto un sistema di anelli di proporzioni enormi, molto più grande e complesso di quello di Saturno, formato da ben 30 anelli, ciascuno esteso per decine di milioni di chilometri.
Solo qualche giorno fa erano stati annunciati otto nuovi pianeti extrasolari nella zona "Goldilocks" ed ora il telescopio spaziale della NASA Kepler ha identificato altri tre nuovi mondi quasi delle dimensioni della Terra, in orbita nella zona abitabile della loro stella, una nana rossa a circa 150 anni luce dalla Terra.
Nel corso di una conferenza stampa in occasione del 225° meeting dell'American Astronomical Society, un gruppo di astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) ha annunciato oggi di aver trovato otto nuovi pianeti extrasolari nella zona "Goldilocks" della loro stella, in orbita ad una distanza tale per cui può esistere acqua allo stato liquido sulla loro superficie.
Il cacciatore di pianeti extrasolari della NASA, il telescopio Kepler, ha scoperto il primo pianeta extrasolare della sua nuova missione chiamata K2 (Kepler-2).
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.