Dopo il suggestivo mosaico del 19 luglio 2013, in cui la Cassini ha ripreso Saturno e il suo sistema di anelli, la sonda della NASA ha scattato altre incantevoli foto al pianeta ed alle sue lune.
L'immagine in apertura è una nostra elaborazione delle riprese dell'11 agosto 2013 con i filtri RGB della Wide Angle Camera, quando la sonda si trovava ad una distanza di circa 1.715.000 chilometri da Saturno: il contorno di Titano è delineato come fosse un gioiello dietro il gigante pianeta in primo piano.
In base ai dati della sonda della NASA Cassini, gli scienziati hanno scoperto che i geyser di Encelado sono influenzati dall'orbita della luna stessa e dalla sua vicinanza con Saturno.
Il nuovo studio, pubblicato questa settimana sulla rivista Nature, mostra, per la prima volta, in modo chiaro ed inequivocabile le variazioni dei pennacchi del polo sud della luna.
La scoperta, così, aggiunge ulteriori prove che, sotto la sua crosta ghiacciata, si nasconde un oceano di acqua liquida.
E' stato uno degli eventi astronomi del mese di luglio più seguiti, quando la sonda della NASA Cassini, sfruttando l'ombra di Saturno, ha catturato un mosaico completo del pianeta ad anelli.
Nel panorama è stata ripresa anche la Terra:
- 19 LUGLIO 2013, LA TERRA E LA LUNA INSIEME IN UNA FOTO RICORDO SCATTATA DALLA SONDA CASSINI
- 19 LUGLIO 2013, UN GIORNiO SPECIALE: LA TERRA E LA LUNA NELLE FOTO DELLE SONDE CASSINI E MESSENGER
Il 19 luglio scorso due sonde nel Sistema Solare, hanno puntato le loro fotocamere verso il nostro pianeta: la sonda della NASA Cassini dal sistema di Saturno, da una distanza di circa 1,5 miliardi di chilometri, e la MESSENGER, la prima sonda ad orbitare intorno a Mercurio, da una distanza di 98 milioni di chilometri.
La Cassini ha scattato molte riprese con diversi filtri, i fondamentali per ottenere un'immagine a colori (rosso, verde e blu) e altri di studio come l'infrarosso, l'ultravioletto e i polarizzati per studiare gli anelli più deboli del pianeta.
Il 19 e il 20 luglio sono stati due giorni importanti per la Terra: ben due sonde spaziali, la Cassini e la MESSENGER, si sono date appuntamento per catture una foto ricordo del nostro pianeta.
Il team della missione Cassini ha organizzato un evento coinvolgente, "Wave at Saturn", invitando il pubblico a salutare la Cassini tra le 21:27 e 21:47 UTC e a condividere le foto su Facebook e Flickr.
Riuscire a vedere direttamente, con le più moderne tecniche astronomiche, un pianeta extrasolare è un'idea estremamente affascinante ma nulla, se paragonata all'emozione di osservare il nostro stesso pianeta dallo spazio!
Il 19 e 20 luglio ben due sonde nel nostro Sistema Solare si predisporranno nella giusta posizione per fotografare la Terra: la Cassini da Saturno e la MESSENGER, da Mercurio.
I pianeti del nostro Sistema Solare possono essere paragonati a veri e propri laboratori scientifici per studiare fenomeni su larga scala, altrimenti impossibili da replicare in laboratorio.
E' il caso della grande tempesta su Saturno osservata dalla sonda della NASA Cassini durante questi anni di missione.
Un team di ricerca dell'Università dei Paesi Baschi, guidato da Enrique García Melendo, ha cercato di carpirne i meccanismi fisici e di spiegarne la natura.
L'anello D di Saturno, il più interno del pianeta, è debole e difficile da osservare così quando la sonda della NASA Cassini ha sorvolato gli anelli inclinata di 8 gradi rispetto al loro piano, lo scorso 2 aprile 2013, questa immagine è stata una bella soddisfazione.
La narrow-angle camera, grazie ad un'esposizione prolungata, è riuscita a catturare la tenue struttura che appare come un leggero drappeggio di luci ed ombre, in alto a destra nell'immagine.
A sinistra, è visibile invece il materiale più brillante e delineato che compone l'anello C.
Grazie ai dati della sonda della NASA Cassini, gli scienziati hanno creato la prima mappa globale di Titano, offrendo ai ricercatori un importantissimo strumento di studio per uno dei mondi più affascinanti del nostro Sistema Solare.
Titano è la più grande luna di Saturno, con un raggio di 2.574 chilometri (più grande di Mercurio), la seconda luna più grande del nostro Sistema Solare (dopo Ganimede).
E' appena uno studente del terzo anno all'Università dell'Iowa ma Tim Kennelly è già protagonista di uno studio che descrive l'attività della magnetosfera di Saturno, dove le particelle cariche provenienti dal Sole a volte riescono a formare spettacolari aurore, proprio come accade qui sulla Terra.