La lente gravitazionale con squisiti dettagli, grazie alla tecnica di interferometria mondiale VLBI.
Un nuovo miraggio cosmico immortalato da Hubble, si tratta dell'immagine distorta e moltiplicata per cinque di un quasar lontano, ad opera di una galassia con nucleo doppio a noi più vicina.
Sembra impossibile che ne esistano due identiche, eppure questa coppia di galassie gemelle, avvistate una accanto all'altra nei lontani confini dell'Universo nel 2013, ha lasciato a bocca aperta gli scienziati.
Questa spettacolare immagine di Hubble Space Telescope ritrae l'ammasso galattico MACSJ0138.0-2155 che, con la sua massa, si comporta come una immensa lente deformante, ingrandendo e replicando l'immagine della remota galassia gigante MRG-M0138 posta dietro di esso.
Come in un quadro di Salvador Dalì, qui vediamo quello che sembra un coacervo di galassie distorte a formare una curiosa struttura semicircolare attorno alla galassia ellittica centrale...
Gli ultimi studi sull'effetto di "lente gravitazionale" rivelano che la presunta materia oscura negli ammassi di galassie è distribuita in maniera diversa da quanto previsto dai modelli.
Questi 6 casi di "lenti gravitazionali" in cui la luce di un quasar viene deviata e moltiplicata da una galassia più vicina sono stati recentemente utilizzati per ricavare una nuova stima della Costante di Hubble.
Questo è il quasar quadruplo HE 0435−1223, la cui immagine è stata deviata e moltiplicata da un gruppo di galassie più vicine (al centro del quartetto).
Questa lente gravitazionale è stata utilizzata per stimare la costante dei Hubble nell'ambito del progetto "H0LiCOW".
Gli astronomi hanno usato lo strumento MUSE installato sul VLT dell'ESO e il telescopio spaziale Hubble di NASA/ESA per effettuare il test finora più preciso della teoria della Relatività Generale di Einstein al di fuori della Via Lattea. La galassia ESO 325-G004 (in basso a sinistra) funge da potente lente gravitazionale, relativamente vicina (450 milioni di anni luce); essa distorce la luce che proviene da una galassia retrostante per creare un "anello di Einstein", evidenziato nel riquadro ingrandito dove l'anello è visibile dopo la sottrazione dell'immagine della galassia. Confrontando la curvatura dello spazio ricavata da queste immagini con la massa di ESO 325-G004 ricavata spettroscopicamente dalla velocità di rotazione delle stelle, gli astronomi hanno trovato che la gravità su scale extragalattiche si comporta come descritto dalla relatività generale, con una inedita precisione del 9%. Questo permette di escludere alcune teorie alternative della gravità.
https://www.eso.org/public/italy/news/eso1819/