Si chiama LUNARK ed è un progetto sviluppato dai SAGA Space Architects, un gruppo di architetti spaziali danesi.
Nel prossimo futuro la Luna potrebbe diventare un posto affollato. Molti paesi stanno dimostrando un rinnovato interesse per missioni scientifiche con equipaggio e basi permanenti, mentre alcune compagnie private progettano voli commerciali e soggiorni turistici. In un clima di tale fermento le comunicazioni con la Terra saranno un nodo cruciale. La costellazione di cubesat Andromeda, da poco presentata dalla Argotec, offrirà un sistema di telecomunicazione stabile ed in tempo reale per esploratori robotici ed umani.
Alcune creste lunari esposte potrebbero essere la prova di processi tettonici ancora attivi, legati al grande impatto che molto tempo fa ha rischiato di fare a pezzi il nostro satellite.
Oggi la NASA ha selezionato tre aziende per la realizzazione del lander che riporterà gli esseri umani sulla superficie lunare dopo oltre 50 anni. Fra le tre proposte, a sorpresa, anche una Starship 'lunare'.
Per la prima volta, l'intera superficie lunare è stata completamente mappata e classificata dagli scienziati dell'USGS, in collaborazione con la NASA e il Lunar Planetary Institute.
L'Agenzia Spaziale Europea ESA, in collaborazione con la società britannica Timelab Technologies, sta utilizzando un potente simulatore per far rivivere la missione Apollo 15, uno dei più ambizioni atterraggi lunari, attraverso una catena montuosa che si innalza più dell'Himalaya.
Da marzo 2017, la Luna è sorvegliata speciale nell'ambito del progetto NELIOTA dell'Agenzia Spaziale Europea ESA che si propone di registrare i "bagliori lunari", ossia i lampi di luce che generati dagli asteroidi che si scontrano energicamente con la superficie lunare.
Mentre i programmi di esplorazione spaziale diventano sempre più incerti, anche a causa dell'ormai tristemente nota pandemia di coronavirus, la missione cinese Chang’E-4 sta continuando indisturbata (e senza troppa pubblicità) i suoi studi sul lato lontano della Luna.
I risultati del Lunar Penetrating Radar (LPR) a bordo del rover Yutu-2, dei primi due giorni lunari, sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances. Uno studio condotto dal gruppo di ricerca guidato da Li Chunlai e Su Yan del National Astronomical Observatories of the Chinese Academy of Sciences (NAOC).
Una suggestiva immagine ripresa pochi giorni fa a Cape Canaveral, con un razzo Atlas pronto sulla rampa e la Luna piena appena sorta.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.