Scoperta tramite LHC una nuova particella pesante contenente, per la prima volta, due quark di tipo "fascino" (charm). La sua struttura interna dovrebbe somigliare a una stella doppia con un pianeta.
LHC di Ginevra pochi giorni fa ha raggiunto un valore record di "luminosità" accelerando oltre 200mila miliardi di protoni contemporaneamente!
Dopo un fermo tecnico di 17 settimane, il più grande acceleratore del mondo è tornato in funzione lo scorso 29 Aprile; cosa scoprirà?
Scoperte al CERN da ricercatori italiani usando l'esperimento LHCb, aprono nuove prospettive sullo studio di come i quark si legano a formare barioni.
Fin da quando è stata proposta l'esistenza dell'antimateria all'inizio del XX secolo, gli scienziati hanno cercato di capire come questa si relazione alla materia ordinaria e perché vi è un evidente squilibrio tra le due nell'Universo. Da allora gli studi si sono concentrati sull'anti-particella dell'atomo più elementare e più abbondante, l'idrogeno. Ora, per la prima volta, l'esperimento ALPHA presso il CERN è stato in grado di ottenere le sue informazioni spettrali.
I recenti risultati negativi sulla ricerca di materia oscura nella miniera di Davis e sulla generazione di nuove particelle esotiche al LHC di Ginevra gettano ombre sulla possibilità di andare oltre il modello standard in tempi brevi.
25 anni fa nasceva il primo sito web. Era info.cern.ch. messo online dal CERN di Ginevra il 6 agosto 1991.
In queste settimane circolano voci su una possibile scoperta rivoluzionaria da parte di LHC, al CERN di Ginevra. Se confermate, potrebbe essere l'inizio di una "nuova fisica" oltre il "modello standard".
I due grafici, pubblicati la settimana scorsa, mostrano quello che potrebbe essere l'inizio di una nuova fisica oltre il modello standard.
Pubblicati gli ultimi risultati ottenuti al Cern sul "bosone di Higgs", le sue caratteristiche sono in accordo con il modello standard.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.