La testa della "mast" di Perseverance con i vari strumenti montati su di essa, ritratta dalla fotocamera Sherloc/Watson montata sul braccio robotico.
Alcuni forse lo ricorderanno, uno dei sensori del REMS (Rover Environmental Monitoring Station), la suite di strumenti utilizzata da Curiosity per rilevare i dati meteorologici (velocità del vento, temperatura, pressione), fu l'unica nota dolente del giorno dell'atterraggio, il 6 agosto 2012.
Il sensore birichino appartiene allo strumento dedicato alla rilevazione della velocità del vento, il Wind Sensor (WS).
Il team di Curiosity ha deciso di riprendere le attività di analisi dei campioni del suolo marziano, giudicando innocuo il misterioso oggetto brillante trovato in prossimità del rover.
Dopo un paio di giorni di stop per verificare la natura dell'intruso, partiranno nuovamente le operazioni con la paletta.
Contro ogni previsione Curiosity si sta godendo delle belle e calde giornate su Marte e la primavera ancora non è arrivata sul luogo dell'atterraggio.
La stazione meteorologica Remote Environment Monitoring (REMS) a bordo del rover ha misurato temperature come 6° Celsius durante il pomeriggio e in generale, sono salite sopra allo 0 per più della metà dei giorni in cui REMS ha rilevato dati.
Curiosity ha iniziato a rilevare i primi dati meteo.
La stazione meteorologica fornita dalla Spagna, controlla la temperatura dell'aria e del suolo, la pressione dell'aria, il vento e altri dati ogni ora da quando Curiosity ha raggiunto la sua destinazione nel cratere Gale. Possiamo dire che in una tipica giornata marziana, sulla base delle misurazioni ottenute in queste due settimane, la temperatura dell'aria oscilla tra i -2° e i -75° Celsius mentre la temperatura del terreno subisce una variazione maggiore tra il pomeriggio e le prime ore dell'alba variando dai 3° ai -91° Celsius.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.