Il primo esopianeta attorno alla stella Beta Pictoris è uno dei pochi fotografati direttamente, utilizzando qui il Very Large Telescope dell’ESO nell'infrarosso.
E' stato annunciato una settimana fa e si tratta di una super-Terra, attorno ad una stella visibile ad occhio nudo e lontana 60 anni luce da noi.
Facciamo il punto sullo stato delle due missioni spaziali dedicate alla ricerca di eso-pianeti. Con qualche apprensione per Kepler e molte soddisfazioni ed aspettative per il suo successore.
Con un tempismo notevole, Kepler ha quasi esaurito il combustibile per le manovre e sta per trasmettere a Terra quelli che potrebbero essere gli ultimi dati, mentre Tess ha raggiunto l'orbita definitiva e sta per iniziare la ricerca di esopianeti.
Dei due satelliti astronomici, l'americano TESS decollerà lunedi mentre per l'europeo ARIEL, appena approvato, bisognerà aspettare 10 anni. Intanto Kepler è giunto quasi a fine vita...
Un nuovo studio pubblicato il 2 febbraio sulla rivista The Astrophysical Journal Letters dimostra che potrebbero esistere più di un trilione di esopianeti extragalattici.
Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal Letters, l'esopianeta che orbita nella fascia abitabile della stella Proxima Centauri, a soli 4,2 anni luce da noi, potrebbe non essere in grado di mantenere un'atmosfera lasciando la superficie esposta alle radiazioni stellari con gravi implicazioni sul potenziale di abitabilità.
La stazione MASCARA (Multi-site All-Sky CAmeRA in inglese) all'Osservatorio di La Silla dell'ESO in Cile ha visto la sua prima luce. E' destinata a studiare esopianeti attorno alle stelle più luminose.
La notizia della scoperta (erroneamente attribuita da molti alla NASA) di un "mini-sistema solare" con pianeti abitabili attorno alla nana rossa Trappist-1 ha imperversato sui media la settimana scorsa e anche noi ne abbiamo parlato. Ma come è fatto in dettaglio questo sistema planetario e come si sono ricavate queste informazioni?
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.