Un approfondimento a mente fredda per comprendere se si tratta della prova più promettente di vita extraterrestre trovata finora.
Secondo un recente studio pubblicato in agosto, le fluttuazioni del tanto discusso metano marziano non sono solo stagionali ma giornaliere e, probabilmente, l'emissione del gas non è generata dall'erosione eolica sulle rocce.
Un'analisi condotta sulle rocce delle isole Isole Ebridi, a largo della costa occidentale della Scozia, ha fornito l'allettante prospettiva che Marte potrebbe ospitare la vita, oggi, sotto la sua superficie.
Mentre la missione della NASA Cassini si appresta a svelare oggi il potenziale di abitabilità della luna di Saturno, Encelado, una nuova ricerca suggerisce dove cercare tracce di vita sulla superficie di un altro enigmatico corpo del nostro Sistema Solare, il satellite gioviano Europa.
Un nuovo studio, condotto presso le calde sorgenti di Yellowstone, ha rivelato che i materiali organici potrebbero rimanere conservati in ambienti molto simili a quelli di Marte. La scoperta ha naturalmente notevoli implicazioni nella ricerca della vita su altri mondi.
Il calore prodotto da un vulcano in eruzione sotto un immenso ghiacciaio, potrebbe aver creato grandi laghi di acqua liquida su Marte in un passato recente e quindi, potenziali ambienti abitabili.
Il un articolo, pubblicato sulla rivista Icarus, un gruppo di ricercatori della Brown University ha calcolato quanta acqua poteva essere presente nei pressi del grande vulcano Arsia Mons e per quanto tempo.
Potrebbe sembrare la trama di un film di fantascienza ma la realtà è che gli scienziati hanno fatto rivivere un virus gigante, ancora infettivo, sepolto tra i ghiacci della Siberia 30.000 anni fa.
Fortunatamente le sue vittime sono le amebe ma la scoperta suggerisce che lo scioglimento dei ghiacci terrestri potrebbe riportare alla luce anche virus rischiosi per l'essere umano.
Marte sarebbe stato in grado di sostenere la vita microbica per centinaia di milioni di anni.
I nuovi risultati sui campioni di roccia analizzati dal Mars Exploration Rover Opportunity confermano che il Pianeta Rosso aveva un clima umido e mite durante il suo passato più antico.
La scoperta viene pubblicata mentre l'instancabile rover sta festeggiando il suo decimo anno terrestre sul Pianeta Rosso.
L'ossigeno è apparso sulla Terra 700 milioni di anni prima rispetto alle stime precedenti, che ne indicavano la comparsa solo 2,3 miliardi di anni fa.
La nuova ricerca pubblicata sulla rivista Nature, solleva così altri interrogativi sull'origine della vita.
In questi ultimi giorni, titoli ad effetto si sono susseguiti su Marte, il metano e l'assenza di vita sul Pianeta Rosso.
Tutto è nato dagli ultimi risultati del SAM (Sample Analysis at Mars), strumento a bordo del rover della NASA Curiosity, pubblicati in un articolo il 19 settembre scorso, sulla rivista Science, argomento ripreso poi da molti siti d'oltreoceano.