Un team di ricercatori del Center for Star and Planet Formation dell'Università di Copenaghen, in collaborazione con i colleghi dell'Université de Paris, dell'ETH di Zurigo e dell'Università di Berna, ha trovato prove che la maggior parte dell'acqua che costituiva un antico oceano globale su Marte proveniva dai meteoriti di condrite ricchi di carbonio, provenienti dal Sistema Solare esterno.
Gli scienziati sono ormai concordi che Marte era un posto accogliente, caldo e umido, in un lontano passato. Ora, hanno trovato prove di un vasto oceano esistente sulla superficie del Pianeta Rosso circa 3,5 miliardi di anni fa.
Miliardi di anni fa, il Pianeta Rosso era un posto molto diverso da quello che vediamo oggi. Quando la vita emerse sulla Terra, anche il clima di Marte avrebbe potuto essere confortevole, con un'atmosfera più densa di quella attuale e oceani di acqua liquida.
Mentre la missione della NASA Cassini si appresta a svelare oggi il potenziale di abitabilità della luna di Saturno, Encelado, una nuova ricerca suggerisce dove cercare tracce di vita sulla superficie di un altro enigmatico corpo del nostro Sistema Solare, il satellite gioviano Europa.
E' ormai da diverso tempo che gli scienziati sospettano un oceano sotto la crosta ghiacciata di Encelado, la luna di Saturno, ma le ultime analisi dei dati rilevati dalla sonda della NASA Cassini lasciano ben pochi dubbi. E non solo.
Così doveva apparire Marte 4 miliardi di anni fa secondo i ricercatori ESO. Un enorme oceano ricopriva metà del pianeta, raggiungendo la profondità di 1600 metri!
Press release: http://www.eso.org/public/news/eso1509/
Secondo un nuovo studio della NASA, le acque degli abissi oceanici terrestri non si riscaldano dal 2005, come se il riscaldamento globale stesse rallentando negli ultimi anni.
Gli scienziati del Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California, hanno utilizzato i satelliti per monitorare le temperature profonde dei mari dal 2005 al 2013, scoprendo che sotto i 1.995 metri le acque non hanno subito alcun riscaldamento apprezzabile eppure, il livello dei mari sta ancora aumentando.
Analizzando i dati rilevati dalla sonda della NASA Cassini, gli scienziati ora sospettano che l'oceano sotterraneo della grande luna di Saturno sia salato come il Mar Morto sulla Terra.
I risultati arrivano dai 103 flyby su Titano eseguiti dalla navicella in dieci anni di missione, durante i quali è stata studiata la gravità e la topografia della luna.
L'esistenza di un oceano sotto la superficie ghiacciata di Encelado, il sesto satellite naturale di Saturno in ordine di grandezza, è da tempo un fatto accettato da tutta la comunità scientifica ma, le impercettibili variazioni della velocità della sonda della NASA Cassini, rilevate durante le sue orbite intorno a Saturno, forniscono la conferma definitiva.
L'oceano, interposto tra il nucleo roccioso della luna e il guscio ghiacciato in superficie, è una scoperta che crea ottimi presupposti per la ricerca di ambienti adatti ad ospitare la vita oltre la terra.
L'argomento "acqua su Marte", passata e presente, è ormai oggetto di dibattito da molti anni, da quando le immagini dei Viking orbiter rilevarono la possibile presenza di antichi litorali vicino al polo nord, dove le pianure devono essere state inondate da un grosso oceano che ricopriva un terzo del pianeta, l'Oceano Borealis.