Anche se, ancora oggi, non è perfettamente chiaro come si siano formati e evoluti, sappiamo che i confini degli attuali continenti, distanti migliaia di migliaia di chilometri, combaciano perché un tempo facevano parte di un'unica grande massa terrestre.
Un nuovo studio su un vecchio meteorite marziano contraddice il pensiero attuale su come i pianeti rocciosi, come la Terra e Marte, acquisiscano elementi volatili come idrogeno, carbonio, ossigeno, azoto e gas nobili durante il processo di formazione.
La chimica forense indica che la pietra chiamata Ipazia, proveniente dal deserto egiziano, potrebbe essere la prima prova tangibile trovata sulla Terra di un'esplosione di una supernova di tipo Ia, uno degli eventi più energetici dell'universo.
Grazie a un nuovo modo di datare le collisioni tra rocce nello spazio, basato sull'analisi microscopica dei minerali all'interno dei meteoriti, gli scienziati hanno scoperto che la meteora che esplose sopra i cieli della Russia nel 2013 potrebbe essere stata coinvolta nel gigantesco impatto che formò la Luna.
I ricercatori della Curtin University che studiano i meteoriti marziani hanno trovato le prime prove di un impatto estremo con un asteroide, che potrebbero cambiare la storia dell'abitabilità di Marte.
Le molecole organiche trovate in un meteorite marziano, precipitato sulla Terra circa 13.000 anni fa, non sono tracce di piccoli alieni ma sono state sintetizzate dalle interazioni tra acqua e roccia avvenute sul Pianeta Rosso circa 4 miliardi di anni fa.
Un minerale molto raro, che finora era stato trovato solo in meteoriti extraterrestri, è stato scoperto per la prima volta anche sulla Terra, in una formazione sedimentaria non lontano dalle rive del Mar Morto.
Siamo solo all'inizio della missione, il rover si è spostato solo pochi metri dal luogo dell'atterraggio e già potrebbe aver trovato un meteorite.
Scoperto a maggio 2020 nella regione Erg Chech del deserto del Sahara, sarebbe rimasto indisturbato per almeno 100 anni e si sarebbe formato solo 2 milioni di anni dopo la nascita del Sistema Solare.
Tecniche di chemiolitotrofia sperimentale microbicamente assistita hanno permesso agli scienziati di ricreare il laboratorio un prototipo unico di vita microbica progettato su vero materiale marziano.