Gli scienziati planetari dell'Osservatorio Konkoly di Budapest hanno esaminato l'efficacia di alcuni sali igroscopici, che hanno la capacità di adsorbire o assorbire il vapore acqueo dall'atmosfera, e hanno modellato dove e quando l'acqua liquida (salata) potrebbe affiorare in superficie su Marte.
Recentemente l'annoso e discusso tema dell'acqua liquida su Marte è tornato prepotentemente alla ribalta grazie ai dati raccolti dal radar della sonda europea Mars Express, la seconda missione più longeva ancora operativa attorno al Pianeta Rosso. Ora che sono trascorsi un po' di giorni dall'eclatante notizia, facciamo il punto e scopriamo cosa c'è di nuovo.
In una conferenza stampa appena conclusa, presentati i risultati di MRO che mostrano la vera natura delle striature scure stagionali osservate su diversi pendii del Pianeta Rosso. La scoperta di "sali idratati" potrebbe avere ripercussioni sulla presenza di vita e sulla reperibilità di acqua per le future missioni umane.
Dall'analisi dei dati New Horizons prende corpo l'ipotesi di uno strato liquido sotto la spessa coltre di ghiaccio. Pubblicate intanto nuove mappe e battezzati nuovi luoghi, anche su Caronte, rendendo omaggio alle saghe fantascientifiche!
Dagli studi degli ultimi anni la presenza di materiali argillosi su Marte ha sempre suggerito la presenza di grandi masse d'acqua nel passato del pianeta. Ora, una nuova ricerca indica che questi depositi potrebbero essersi formati dal magma e Marte alla fine, sarebbe stato molto meno "bagnato" del previsto.
Lo studio si basa su zone nella Polinesia Francese, con caratteristiche simili a quelle rilevate sul Pianeta Rosso, formatesi dal raffreddamento del magma piuttosto che dall'acqua.