Gli astronomi, cercando tra i dati archiviati in 15 anni di osservazioni dell'Osservatorio Chandra X-ray della NASA e della missione XMM-Newton dell'ESA, hanno scovano un'emissione di raggi X non identificata, proveniente dall'ammasso di galassie Perseo, un picco di intensità che ha entusiasmato gli animi come potenziale traccia dell'elusiva materia oscura.
Un misterioso segnale riscontrato anche in altri 73 ammassi di galassie.
Nuovi indizi della sfuggente materia oscura arriverebbero dal centro della nostra Galassia grazie ai dati rilevati dal telescopio della NASA Fermi.
Un gruppo di scienziati indipendenti del Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab), del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha sviluppato nuove mappe che dimostrerebbero una maggiore emissione di raggi gamma dal centro galattico, che potrebbe essere spiegata con alcune forme di materia oscura, la cosiddetta massa mancante dell'Universo.
Grazie alle osservazioni del Green Bank Telescope (GBT), presso il National Radio Astronomy Observatory (NRAO), gli astronomi hanno scoperto un cluster di nubi di idrogeno tra la galassia di Andromeda (M31) e del Triangolo (M33), mai osservato prima.
I ricercatori ipotizzano che questi residui rarefatti di gas facciano parte di serbatoi più grandi di gas caldo e ionizzato, ancora non identificati, che potrebbero accompagnare la materia oscura.
E' uno dei casi più misteriosi ed irrisolti dell'Universo: la materia oscura, ossia la materia ritenuta responsabile di tenere insieme l'Universo. Mai osservata direttamente, gli scienziati sono comunque convinti che della sua esistenza.