Vediamo come procede la complessa elaborazione della enorme mole di dati, in vista della pubblicazione del primo catalogo astrometrico tra pochi mesi. Intanto si festeggia un compleanno...
Questo affollato campo stellare è la parte centrale del grande ammasso globulare Omega Centauri, osservato dal satellite astrometrico GAIA.
Il satellite astrometrico dell'ESA Gaia opera quasi indisturbato nel punto di Lagrange L2, scelto per garantire quella stabilità termica necessaria alla sensibile strumentazione per eseguire misurazioni estremamente precise delle stelle.
Questa immagine mostra le possibili attuali distribuzioni dei fratelli solari nel disco della Via Lattea. La loro identificazione potrebbe fornire importanti indizi sull'ambiente in cui si è formato il Sistema Solare e sul luogo nella Galassia dove è nato il Sole. L'incredibile mole di dati rilevati dal satellite astrometrico europeo GAIA (Global Astrometric Interferometer for Astrophysics) potrebbe dare un'importante contributo alla caccia.
Poco dopo l'inizio delle osservazioni scientifiche, il satellite astrometrico europeo rilevò un enorme numero di stelle che cambiavano luminosità, una mole impossibile da gestire. Adesso si è riusciti a venirne a capo... e si sono appena scoperte 2 supernove!
Omega Centauri è il più grande ammasso globulare nella nostra galassia ed è stato osservato ripetutamente dal satellite Gaia, dando luogo a questo affascinante diagramma "colore-magnitudine".
Anche lontano dalla Terra, Gaia è esposta al bombardamento di pericolosi oggetti cosmici; la scorsa estate, è stata colpita da un rappresentante del più famoso sciame meteorico, grande quanto un granello di sabbia ma velocissimo... per fortuna senza conseguenze!
In questi giorni, 200 ricercatori riuniti in Olanda stanno esamninando i dati raccolti in oltre un anno da Gaia in preparazione della pubblicazione del primo, rivoluzionario catalogo astrometrico la prossima estate.
Nonostante mappare la Via Lattea sia un compito piuttosto impegnativo, il satellite dell'ESA GAIA (Global Astrometric Interferometer for Astrophysics) ieri ha distolto lo sguardo da miliardi di stelle per osservare un evento astronomico molto vicino a casa. Da una distanza di 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, in orbita attorno al punto di Lagrange L2, ha assistito al transito della Luna davanti al Sole da un punto di vista esclusivo.
Anche il satellite astrometrico europeo GAIA si è cimentato con la ripresa della 67P/Churyumov-Gerasimenko, qui fotografata lo scorso 14 Settembre quando era a 260 milioni di km dalla Terra.