Questa immagine della cometa Churyumov-Gerasimenko (67P), pubblicata l'altro ieri su Apod, è stata ripresa il 7 novembre mentre attraversava la costellazione dei Gemelli
Ieri è venuta a mancare Carolyn Jean Spellmann Shoemaker, astronoma americana famosa per avere scoperto 32 comete e oltre 800 asteroidi.
Un team di ricercatori ha trovato ferro e nichel nelle atmosfere cometarie utilizzando i dati del VLT (Very Large Telescope) dell'ESO (European Southern Observatory). La curiosa scoperta sembra caratterizzare tutte le comete del Sistema Solare ma anche quelle interstellari.
Un programma internazionale condotto dagli scienziati del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) ha stabilito che 5.200 tonnellate di micrometeoriti raggiungono il suolo terrestre ogni anno.
Questo è un periodo caldo per Venere ma anche per la Luna. Ora c'è un nuovo studio che sembra non voler far torto a nessuno e mette insieme, in un certo senso, questi due oggetti del Sistema Solare.
Secondo uno studio finanziato dalla NASA, la vitamina B3, che troviamo comunemente in latte, verdure e cereali, si sarebbe in buona parte formata nello spazio per poi arrivare sulla Terra tramite meteoriti e comete.
Molecole organiche complesse, mattoni della vita, sono state rilevate in un disco protoplanetario che circonda una giovane stella.
La scoperta, realizzata con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), riconferma che le condizioni in cui hanno avuto origine la Terra e il Sole non sono uniche nell'Universo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature del 9 aprile.
La superficie di Mercurio, scura e poco riflettente, è stata a lungo un mistero per gli scienziati ma, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, sarebbe il risultato di un'incipriata costante di carbonio, proveniente da micro impatti meteorici.
Una nuova cometa, appena scoperta, si sta avventurando attraverso il Sistema Solare interno e raggiungerà il perielio il 29 giugno 2014, passando a circa 9 milioni di chilometri dal Sole.
Il nuovo visitatore è stato scoperto il 13 marzo da Cristovao Jacques, da cui la cometa prende il nome, e dal team SONEAR (Southern Observatory for Near Earth Asteroids Research), vicino Oliveira, Brasile.
Mentre l'origine della vita rimane un mistero, gli scienziati stanno trovando sempre più prove che il materiale proveniente dallo spazio e consegnato alla Terra da impatti di comete e meteoriti, avrebbe potuto fungere da innesco per la vita sul nostro pianeta.
Gli amminoacidi, necessari per produrre le proteine, molecole tra le più importanti per la vita, sono stati trovati in diversi meteoriti ricchi di carbonio (condriti carbonacee)