I frame di questa sequenza sono stati ripresi a 2 ore di distanza l'uno dall'altro, comprendo circa la metà dell'intero periodo di rotazione della cometa, che è di 12,4 ore.
Ora, Rosetta si trova abbastanza vicino a 67P tanto che le sue fotocamere riescono a risolvere la forma e le caratteristiche di superficie senza dover interpolare le immagini.
Una diversa illuminazione, mette in evidenza, soprattutto nel secondo e nel terzo scatto, il "collo" della cometa, ossia il punto di intersezione dei due elementi che compongono il nucleo.
Proprio una zona del collo sembra essere più luminosa rispetto ad resto (primo frame) e questo potrebbe dipendere dalla composizione superficiale o dalla granulometria. Ad esempio, potrebbe essere un punto in cui il ghiaccio è stato appena esposto. Ma man mano che Rosetta si avvicinerà a 67P questi dettagli potranno essere chiariti, con immagini ad una risoluzione maggiore, affiancate ai dati spettrali.
Sarà proprio il punto di unione tra i due oggetti della binaria a contatto, una delle caratteristiche più interessanti da studiare perché potrà raccontarci la storia di questa cometa e come ha avuto origine la forma che vediamo oggi.
Le immagini non sono ancora così nitide ma, con le dovute cautele, hanno permesso di realizzare un nuovo modello preliminare basato sugli scatti del 14 luglio 2014 (la precedente simulazione tridimensionale era stata realizzata grazie a sessantuno immagini scattate a marzo 2003, dalla Wide Field Planetary Camera 2 a bordo del telescopio spaziale Hubble HST).
Ad esempio, sul lobo più piccolo, sembra esserci un cratere da impatto.
Le foto hanno una risoluzione di 100 metri per pixel, per questa depressione potrebbe avere un diametro di diverse centinaia di metri. Ma tutto diventerà più chiaro nei prossimi giorni.
Credits: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA
Mentre OSIRIS sta intensificando le osservazioni, concentrandosi non solo sul nucleo ma anche su parametri basilari come velocità di rotazione, forma, massa e volume, anche gli altri strumenti scientifici di Rosetta stanno iniziando le loro misurazioni studiando 67P in intervalli specifici di lunghezze d'onda per determinare la temperatura della cometa e del gas, la composizione della polvere e tasso di produzione, la composizione nucleo e altro ancora.
Anche la vista dalla NavCam della sonda sta migliorando, nonostante questa fotocamera abbia una risoluzione inferiore ad OSIRIS. Ecco come appariva 67P, il 23 luglio.
Credits: ESA/Rosetta/NAVCAM [cropped version]
E dopo le polemiche dei giorni scorsi, una buona notizia: l'ESA pubblicherà le immagini della NavCam su base giornaliera durante la fase di avvicinamento finale di Rosetta a 67P!
Il 23 luglio il team di missione ha eseguito l'ultima FAT (Far Approach Trajectory), ossia l'ultima accensione dei propulsori in questa fase di avvicinamento, che ha portato la sonda a 3.500 chilometri dalla cometa.
Solo due "burns", chiamati "Close Approach Trajectory" (CAT), previsti rispettivamente il 3 e il 6 agosto, separano ora Rosetta dalla sua meta.