In un periodo caldo per gli spot brillanti sui mondi alieni, vale la pena di ricordare la storica immagine del riflesso della luce del Sole sui mari di idrocarburi di Titano.
Questa riflessione speculare è stata osservata dallo spettrometro VIMS l'8 luglio 2009 ed è stata fondamentale per confermare la presenza di liquidi nell'emisfero nord della grande luna di Saturno. Chissà che la doppia "Macchia Bianca" appena scoperta dalla sonda della NASA Dawn sul pianeta nano Cerere, non svelerà qualcosa di altrettanto eccezionale!
Riferimenti:
- http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/multimedia/pia12481.html
Da quando la sonda della NASA Cassini è arrivata nel sistema di Saturno nel 2004, è riuscita a mostrarci Titano, la grande luna di Saturno, come non l'avevamo mai vista: i suoi occhi elettronici hanno penetrato la fitta e densa atmosfera, il suo radar ha tracciato quasi la metà della superficie ed ha scandagliato il fondale dei mari di idrocarburi. Anche se tutto questo può sembrare già molto, ora, una nuova tecnica per la gestione del rumore nelle immagini del Synthetic Aperture Radar (SAR), sta rivoluzionando il modo di guardare questo incredibile mondo.
Titano, la grande luna di Saturno, è uno dei posti più affascinanti del nostro Sistema Solare.
Ricorda molto la Terra primordiale. Ha una densa e fredda atmosfera principalmente di azoto e sistemi nuvolosi formati dal metano che si comporta come il vapore acqueo sulla Terra, cadendo sotto forma di pioggia e scorrendo in fiumi e laghi; è l'unico altro mondo del nostro Sistema Solare con liquido stabile in superficie.
Prodotti chimici organici derivati dal metano, sono presenti nell'atmosfera, nei laghi e nei fiumi e possono offrire indizi sulle origini della vita.
La scorsa estate, Jason Hofgartner, studente laureato in scienze planetarie alla Cornell University, aveva scoperto un'insolita caratteristica geologica intermittente tra le immagini di Titano della sonda della NASA Cassini.
Il fenomeno transitorio, soprannominato "Isola Magica", era apparso per la prima volta a 78° N, 123° E nel Ligeia Mare a luglio 2013, per scomparire di nuovo nelle osservazioni successive.
Una fantastica immagine è stata rilasciata un paio di giorni fa dal team della missione della NASA Cassini: ora che il polo nord di Titano, la grande luna di Saturno, si sta lentamente immergendo nella stagione estiva, la luce del Sole inizia a creare scenari davvero particolari.
Inaspettate nuvole ad alta quota di ghiaccio di metano sono state viste otto anni fa, sopra al Polo Nord della grande luna di Saturno, Titano, dalla sonda della NASA Cassini.
La formazione era già stata scoperta tra le immagini della sonda ma solo ora, i ricercatori sono stati in grado di determinarne la composizione.
Studiando l'atemosfera di Titano, gli scienziati hanno notato concentrazioni di molecole organiche, inaspettatamente fuori asse rispetto ai poli della luna. Queste caratteristiche disallineate sembrano sfidare i modelli che prevedono venti da est a ovest, in grado di spalmare i composti.
Queste regioni di gas brillano vivaci nelle immagini "istantanee" riprese in meno di tre minuti dall'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), lo schieramento di radiotelescopi a 5000 metri di altitudine nel deserto di Atacama, nel Cile settentrionale.
Bello a vedersi ma estremamente tossico e anche molto freddo, così viene descritto negli ultimi risultati, il vortice apparso al polo sud di Titano a maggio 2012.
La coreografica nube roteante sarebbe in realtà composta da particelle ghiacciate di acido cianidrico (HCN), un composto molto reattivo ed estremamente tossico.
Era stata notata per la prima a giugno di quest'anno tra le immagini radar della sonda della NASA Cassini riprese a luglio 2013, sul Ligeia Mare, a 78° N, 123° E, sulla luna di Saturno, Titano.
Era stata subito battezzata l'"Isola Magica": è un curioso elemento apparso e poi scomparso di nuovo, che si estende per 160 chilometri quadrati nel grande mare di idrocarburi, nell'emisfero settentrionale della luna.
Ora, l'Isola Magica è stata osservata una seconda volta ma il suo aspetto è cambiato dalla prima apparizione.
La missione della NASA Cassini, arrivata nel sistema di Saturno oltre dieci anni fa, ha scoperto centinaia di laghi e mari di idrocarburi sparsi sulla superficie ghiacciata della grande luna Titano, soprattutto nelle regioni polari.
Si ritiene che questi bacini vengano alimentati principalmente dalle piogge ma il ciclo globale dei liquidi, tra sottosuolo, crosta e atmosfera della luna, ancora non è del tutto chiaro.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.