Il cratere è stato individuato solo in seguito dalle fotocamere a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA. Con immagini e dati sismici che documentano l'evento, si ritiene che sia una delle più importanti formazioni di un bacino da impatto a cui abbiamo assistito su Marte e in tutto il Sistema Solare, dice la NASA. "Esistono molti crateri più grandi sul Pianeta Rosso ma sono significativamente più antichi e precedono qualsiasi missione su Marte".
L'impatto ha portato alla luce blocchi di ghiaccio delle dimensioni di un masso all'equatore del pianeta. Una scoperta che sarà fondamentale per le future missioni con equipaggio.
L'evento e i suoi effetti sono descritti in due articoli pubblicati giovedì 27 ottobre sulla rivista Science:
- "Largest recent impact craters on Mars: Orbital imaging and surface seismic co-investigation"
- "A seismic meteor strike on Mars"
Il meteoroide e il cratere
Si stima che il meteoroide fosse tra i 5 e i 12 metri, abbastanza piccolo da bruciare nell'atmosfera terrestre ma non nella sottile atmosfera di Marte, che è solo l'1% più densa di quella del nostro pianeta.
L'impatto, avvenuto in una regione chiamata Amazonis Planitia, ha creato un cratere largo circa 150 metri e profondo 21 metri. Alcuni dei materiali espulsi lanciati dalla collisione sono volati fino a 37 chilometri di distanza.
"È senza precedenti trovare un nuovo impatto di queste dimensioni", ha affermato Ingrid Daubar della Brown University, che guida l'Impact Science Working Group di InSight. "È un momento emozionante nella storia geologica a cui abbiamo avuto modo di assistere".
A caccia del cratere
Alla fine del 2021, gli scienziati di InSight hanno riferito al resto del team di aver rilevato un grande terremoto il 24 dicembre. Il cratere è stato avvistato per la prima volta l'11 febbraio 2022 dagli scienziati che lavoravano al Malin Space Science Systems (MSSS), che ha costruito e gestisce le due telecamere a bordo di MRO. La Context Camera (CTX) fornisce immagini in bianco e nero a media risoluzione, mentre il Mars Color Imager (MARCI) produce mappe giornaliere dell'intero pianeta, consentendo agli scienziati di monitorare i cambiamenti meteorologici su larga scala come la recente tempesta di polvere regionale che ha ulteriormente ridotto l'energia solare di InSight. Sono state proprio queste riprese globali a permettere di definire un periodo di 24 ore entro il quale si è verificato l'impatto. Queste osservazioni erano correlate con l'epicentro sismico, confermando la correlazione tra i due eventi.
"L'immagine dell'impatto era diversa da quelle che avevo visto prima, con l'enorme cratere, il ghiaccio esposto e la drammatica zona dell'esplosione conservata nella polvere marziana", ha affermato Liliya Posiolova, che guida l'Orbital Science and Operations Group presso MSSS. "Non ho potuto fare a meno di immaginare come doveva essere stato assistere all'impatto, all'esplosione atmosferica e ai detriti espulsi a chilometri di distanza".
Il ghiaccio sotterraneo sarà una risorsa vitale per gli astronauti, che potranno utilizzarlo per una varietà di esigenze, tra cui acqua potabile, agricoltura e propellente per razzi e questa è la prima volta che viene visto vicino all'equatore marziano, che è la zona più calda del pianeta.
Questo cratere da impatto su Marte è stato scoperto utilizzando la Context Camera in bianco e nero a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. La Context Camera ha scattato queste immagini prima e dopo dell'impatto, avvenuto il 24 dicembre 2021, in una regione di Marte chiamata Amazonis Planitia.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS
L'avventura sta finendo
La potenza a disposizione di InSight è diminuita drasticamente negli ultimi mesi a causa della polvere che si è depositata sui suoi pannelli solari e, nonostante invii ancora segnali di vita, dovrebbe spegnersi entro le prossime sei settimane, ponendo fine alla missione.
Il lander sta studiando la crosta, il mantello e il nucleo del pianeta. Le onde sismiche sono fondamentali per la missione e hanno rivelato le dimensioni, la profondità e la composizione degli strati interni di Marte. Dall'atterraggio nel novembre 2018, InSight ha rilevato 1.318 terremoti, di cui molti causati da impatti di meteoroidi minori. Ma il terremoto risultante dall'impatto dello scorso dicembre è stato il primo a mostrare onde di superficie, una sorta di onda sismica che si increspa lungo la parte superiore della crosta di un pianeta.