I due fotogrammi costituiscono gli estremi della seguente animazione, che copre un intervallo temporale di circa 10 minuti, durante i quali la sonda termica dello strumento HP3 è penetrata nel terreno per un paio di centimetri.

509s

 La delicata operazione è il completamento della manovra effettuata a metà Febbraio, quando la pala del braccio meccanico fu dolcemente posata sulla sommità della talpa, facendo tesoro dei test effettuati sul fac-simile a terra. Sulla base del report  pubblicato allora dall'agenzia spaziale tedesca, che ha costruito lo strumento HP3, ci si aspettava  un tentativo di "penetrazione assistita" nel giro di poche settimane, invece si sono aspettati oltre 2,5 mesi prima di procedere, evidentemente si voleva essere ragionevolmente certi del risultato e soprattutto dell'assenza di rischi nei confronti del cavo piatto che collega la sonda termica al corpo dello strumento, che poteva venire seriamente danneggiato dalla pala.

 Questo nuovo tentativo segue e sostituisce le precedenti prove di "pinning", che consistevano nel favorire l'abbassamento della talpa spingendola di lato e aumentando l'attrito con il terreno; quella strategia, ripetuta più volte, si è rivelata controproducente perché, appena veniva allentata la pressione esercitata dalla pala, la talpa riemergeva rapidamente dal foro nel terreno! Lo scopo dichiarato adesso è quello di avere, perlomeno, l'intera sonda termica sepolta nel suolo in modo da raccogliere dati utili , anche se non sarà come averla a 5 metri di profondità.

 Per ora non ci sono aggiornamenti da parte delle due agenzie spaziali e ieri non ci sono stati ulteriori movimenti del braccio ma, in compenso, è giunta questa suggestiva vista del tramonto ripresa il 3 Maggio alle 16 ora locale, dall'altra fotocamera ICC che è fissata al corpo del lander, sotto il deck, e inquadra l'area di lavoro di HP3 e SEIS.

Sol511 tramonto

Sol510, ICC camera - Image Credit: NASA/JPL-Caltech

 

https://mars.nasa.gov/resources/24779/insight-prepares-to-push-on-the-mole/?site=insight