Nonostante la missione di Insight sia considerata "a lento sviluppo" rispetto ad altre, essa procede a tappe forzate e le novità si susseguono quotidianamente. L'ultima, intuibile dalle fotografie ricevute proprio oggi, riguarda il "grapple" ovvero la mano meccanica dotata di 5 dita e attaccata all'estremità del braccio robotico di Insight; fino a stamane essa appariva parallela al braccio, saldamente stretta attorno a una sfera collegata ad un cavo d'acciaio. Invece ora, come si può vedere nella seguente immagine scattata alle 16:07 locali del Sol 18, essa è stata finalmente liberata e penzola dal braccio in posizione verticale (la sfera cui era prima aggrappata si vede chiaramente poco più su..
IDC Camera, Sol 18 - Courtesy NASA/JPL-Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Naturalmente, l'operazione è stata eseguita in una zona in prossimità del suolo e accanto al lander, per non rischiare di danneggiare qualche delicato strumento sul "deck". Tuttavia, poco più di mezz'ora dopo la mano meccanica era stata già portata sulla sommità del sismometro SEIS e qui sotto la vediamo penzolare a pochi centimetri dalla maniglia "a calice", che servirà ad afferrare e sollevare il delicato strumento con il braccio meccanico; anche se si tratta solo di una prova (l'operazione vera sarà eseguita tra qualche settimana), questo la dice lunga sul grado di precisione e di confidenza che hanno gli operatori a Terra nello spostare il "grapple"!
IDC Camera, Sol 18 - Courtesy NASA/JPL-Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Nei giorni scorsi, il braccio meccanico è stato abbassato fin quasi a toccare, nella parte anteriore, il terreno; questo ha permesso di riprendere la parte inferiore del lander e, oltre a fotografare la fotocamera fissa ICC e il profondo buco scavato dai retrorazzi (di cui abbiamo parlato in una "Immagine del Giorno"), ha scoperto un grosso masso prima nascosto dalla vista, a pochi decimetri da una delle zampe del lander; chissà se ci sarebbero stati problemi di assetto e di stabilità nel caso si fosse posata proprio su di esso!
IDC Camera, Sol 18 - Courtesy NASA/JPL-Caltech
L'ampia libertà di movimento del braccio robotico ha consentito anche di riprendere il primo "selfie" utilizzando la fotocamera IDC montata su di esso. L'immagine di apertura mostra questo autoritratto, realizzato a partire da 11 immagini riprese nel Sol 10. Qui l'ho combinato con un altro mosaico di 53 frames che mostra il terreno nella cosiddetta "area di lavoro", una zona ampia 4 m x 2 m a forma di falce nella quale il braccio potrà posare i due strumenti principe della missione, il sismografo SEIS e il penetratore/sonda HP3 . E' fantastico constatare che questa area è estremamente liscia e priva di rocce o grossi massi, proprio quello che speravano i responsabili della missione che non dovrebbero avere, nei prossimi giorni, grandi difficoltà a decidere dove posare gli strumenti. Peraltro, la natura sabbiosa del terreno, dovuta al fatto che Insight si è posato all'interno di un anziano cratere ricoperto da uno spesso strato di polvere, è ideale anche per la perforazione e il penetratore non dovrebbe incontrare ostacoli, raggiungendo facilmente la profondità prevista di 5 metri.
Di seguito, invece, l'unione di 3 immagini che abbracciano un campo di circa 100°, centrato sulla direzione Sud e ripreso nel primo pomeriggio del 10 dicembre. La piattezza della pianura e l'assenza di grossi massi è notevole e del resto era prevista poichè questo era uno dei requisiti richiesti per il sito d'atterraggio. Elysium Planitia, lo ricordiamo, è una regione ricoperta di lava circa 600 km a Nord del Gale Crater, dove si trova l'altra macchina funzionante sulla superficie di Marte, il rover Curiosity.
IDC Camera, Sol 14 - Courtesy NASA/JPL-Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
L'altroieri sono state pubblicate anche le prime immagini che ritraggono Insight dall'orbita, riprese dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), sempre della NASA. Nell'immagine a sinistra qui sotto, ripresa dallaltro Orbiter Mars Odyssey, si vede come il sito effettivo di atterraggio (in rosso) sia ben all'interno dell'ellisse di incertezza prevista, ampia circa 130x30 km. A destra, l'immagine MRO a bassa risoluzione, con i tre pezzi individuati (il lander, lo scudo termic e il "coperchio" con il paracadute) separati tutti entro un cerchio di 1 km di diametro. Più sotto, le immagini ingrandite dei tre componenti.
Courtesy NASA/JPL/Caltech/ASU - Processing: Marco Di Lorenzo
In alto, il lander ripreso da MRA; a sinistra il "backshell" e il paracadute, a destra o scudo termico - Courtesy NASA/JPL-Caltech/University of Arizona - Processing: Marco Di Lorenzo
Qui sotto, il grafico aggiornato delle statistiche sulle immagini scattate dalle due fotocamere dle lander, giorno per giorno e cumulative.
Data source: NASA/JPL-Caltech - Plot: Marco Di Lorenzo
E concludiamo in bellezza con un suggestivo tramonto marziano, stavolta ripreso dalla polverosa ICC grandangolare. Si notino i colori invertiti rispetto ai tramonti terrestri, con una dominante bluastra dovuta all'effetto CO2.
ICC camera, Sol 12 - Courtesy NASA/JPL-Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Riferimenti:
https://mars.nasa.gov/news/8398/nasas-insight-takes-its-first-selfie/?site=insight
https://mars.nasa.gov/news/8400/mars-insight-lander-seen-in-first-images-from-space/?site=insight