Problemi a bordo: il bagno con vista
Questa missione turistica ha comportato diversi cambiamenti all'interno della Dragon per rendere il viaggio più comodo ed interessante.
Uno degli aspetti più curiosi degli adattamenti della capsula per il volo turistico è che l’equipaggio a bordo della capsula Dragon poteva avere la migliore vista panoramica che si poteva desiderare proprio nel bagno. SpaceX infatti ha sostituito il normale connettore di aggancio nel naso della capsula con una cupola di plexiglass.
Ma, contrariamente a quanto si legge su numerosi siti il bagno, non era situato nella cupola, ma invece davanti ai sedili degli astronauti vicino al muso della navetta. La vista era presente comunque dato che, ai due lati di dove si trova il bagno, sono disposti due oblo ma certo l'equipaggio doveva essere molto impegnato quando faceva i propri affari per godersi la vista della Terra.
Lo sportellino che rinchiude la toilette da estrarre al momento dell'uso. Crediti: SpaceX
Per consentire un po' di privacy era stata posta una tendina fra il bagno ed i sedili.
Secondo Benji Reed, responsabile del volo spaziale umano di SpaceX, il portello anteriore doveva essere chiuso mentre le strutture erano in uso, impedendo così a un membro dell'equipaggio di guardare fuori dall'enorme finestra circolare mentre si prendeva cura dei propri affari.
Ciò significa che non era possibile nessuna vista panoramica della Terra dallo spazio, grazie alla cupola, per gli astronauti che usavano la toilette di Dragon. Questa possibilità era stata inizialmente suggerita dal comandante e finanziere della missione Jared Isaacman prima del volo ma le esigenze tecniche interne della capsula lo avevano impedito.
Questa è stata la prima missione in assoluto a non avere astronauti professionisti a bordo ma Isaacman, il miliardario che aveva pagato per questo volo, ha detto che non avevano avuto una grande privacy a bordo ma almeno una vista incredibile grazie alla cupola.
Purtroppo, al rientro di Inspiration4, gli addetti si accorsero di una perdita di urina nel bagno, perdita che non era stata notata dai turisti anche se un allarme era suonato in cabina.
Da analisi più approfondite è emerso che un tubo collegato a un serbatoio di stoccaggio della toilette si era staccato durante il volo, permettendo all'urina di entrare nel sistema di ventilazione.
Al di là di una semplice questione di igiene e odore, a causa del potere corrosivo del liquido, è fondamentale evitare che esso possa fuoriuscire all'interno di un veicolo spaziale, nel quale potrebbe creare danni potenzialmente molto pericolosi. Dopo aver notato il problema sulla navetta della missione Inspiration4 la NASA e SpaceX hanno invitato l'equipaggio della stazione spaziale a fare delle verifiche a bordo della Crew Dragon arrivata ad aprile sulla ISS, l'equipaggio NASA di Crew-2. Dalle indagini sono state notate perdite di urina anche in questa navetta, pertanto ne è stato vietato l'uso per tutto il viaggio di ritorno.
I funzionari di SpaceX hanno affermato che la miscela di urina e osone ha avuto scarso effetto sulle parti in alluminio, citando il suo esperimento e le ispezioni della capsula Inspiration4. I pesanti strati di vernice su Crew Dragon erano "un ottimo agente bloccante per il liquido", ha detto ai giornalisti Sarah Walker, direttore della gestione della missione di SpaceX per Crew Dragon, durante una conferenza stampa.
Spaccato tecnico della toilette della Dragon. Crediti. SpaceX
"Abbiamo appreso che il liquido evapora nel giro di un paio di giorni", ha detto la signora Walker. "E questo limita davvero l'impatto che abbiamo osservato durante tutte le nostre ispezioni post-volo".
“Il nostro intento è quello di non utilizzare affatto il sistema per il ritorno a casa a causa di ciò che abbiamo visto con i fluidi di cui stiamo parlando”, aveva dichiarato durante una conferenza stampa il dottor Steve Stitch, responsabile del programma Commercial Crew della NASA. “Abbiamo altri mezzi per consentire all'equipaggio di svolgere le funzioni di cui ha bisogno”, aveva aggiunto il dirigente, riferendosi proprio ai pannolini, pannolini da astronauta incorporati nelle tute di volo.
“Il volo spaziale è pieno di tante piccole sfide. Questo è solo un altro che incontreremo e di cui ci prenderemo cura nella nostra missione. Quindi non siamo troppo preoccupati per questo”, aveva dichiarato l'astronauta Megan McArthur poco prima di partire, durante un collegamento dalla ISS.
Nel frattempo SpaceX ha risolto il problema della toilette delle navette Crew Dragon e da Crew 3 semplicemente, invece di utilizzare un tubo con giunti che rischiano di sganciarsi, come si è effettivamente verificato, ne è stato installato uno saldato tra toilette e serbatoio, per prevenire ulteriori perdite. Questa operazione è stata ovviamente effettuata su tutte navette Crew Dragon.
Curiose iniziative
Tra le iniziative degne di nota della missione Inspiration4, c'è stata sicuramente quella benefica, che vedeva l'equipaggio viaggiare nello spazio con circa 30 kg di luppolo a bordo: l'amaricante è stato utilizzato al rientro sulla Terra per produrre una birra che è stata battuta all'asta per raccogliere fondi per l'ospedale pediatrico St. Jude, l'iniziativa era stata lanciata dal membro dell'equipaggio Jared Isaacman. Dalle parole dirette del comandante di missione su twitter: “Chi non ordinerebbe una birra prodotta con luppolo spaziale?”
Il luppolo portato a terra dallo spazio per farne birra spaziale. Crediti: SPACEX
In generale si può pensare che per una cotta da una ventina di litri di birra possono essere necessari un po' meno di 100 grammi di luppolo (ma molto dipende dalla ricetta e dallo stile scelto per la produzione). 30 kg dovrebbero essere sufficienti per arrivare a una produzione ristretta ma comunque in grado di essere assaporata da più clienti curiosi.
I turisti spaziali si erano collegati in diretta con i giovani pazienti dell'ospedale e vi era stato anche il divertente siparietto della sfida tra gli astronauti nel prendere al volo degli M&M's lanciati in condizioni di assenza di peso.
Oltre al luppolo, l’equipaggio ha portato in orbita anche:
dei giocattoli educativi in plastica e peluche basati sui cinque personaggi della serie animata “Space Racers”; alcune giacche da missione Inspiration4 con opere d'arte uniche dei pazienti di St. Jude e opere d'arte originali dei membri dell'equipaggio di Inspiration4, create dall'artista co-fondatore di Space for Art Foundation Ian Cion e dall'astronauta della NASA in pensione Nicole Stott, e realizzate a mano dall'artista di repliche di tute spaziali Ryan Nagata ; un peluche mini-astronauta che verrà consegnato all'aggiudicatario con un collare originale disegnato dal famoso artista Romero Britto.
Oltre a questi oggetti tangibili è stato messo all'asta un token non fungibile (una sorta di certificato digitale irrevocabile di proprietà ed autenticità per un determinato bene sia esso digitale o fisico) di un'esibizione della canzone "Time in Disguise" dei Kings of Leon che è stata suonata con l'ukulele di Martin Guitar da Chris Sembornski durante la missione.
Pizza fredda?
Elon Musk ha sfatato quanto alcuni giornali on line, facebook e twitter avevano scritto al tempo, secondo cui, l'equipaggio mangiò solo una pizza e pure fredda
Il suo twitter, con la lista dei cibi presenti sulla Dragon Inspiration4, mostrava che questa era veramente molto variegata. Con questo Elon mostrò al mondo che i turisti erano ben trattati a bordo della sua Dragon ammettendo però che per le prossime missioni avrebbe dotato la Dragon di uno scaldavivande.
La foto del twitter di Elon Musk con tutti i cibi a bordo di Inspiration4. Crediti Elon Musk
Isaacman ha ribadito più volte che non cera stato alcun problema su questo fronte e che il “cibo era ottimo”.
Dormire scomodamente
Nella Dragon Inspiration4 non si trovavano compartimenti adatti al sonno e tutti i membri dell'equipaggio hanno dovuto dormire negli stessi sedili reclinabili su cui hanno viaggiato durante il viaggio. Una posizione quindi non comodissima ma comunque, galleggiando, meno scomoda di quanto si possa pensare.
Nelle altre missioni invece, quelle con veri astronauti professionisti che avevano attaccato alla ISS, erano dotati di pod (una specie di sacchi a pelo) per dormire all'interno. Nella Crew-1 il comandante Hopkins ha dormito a bordo in quanto ancora sulla ISS non avevano sufficienti pod per tutti.
Pupazzi nello spazio
È tradizione nel volo spaziale prendere un piccolo oggetto che indichi quando gli astronauti hanno raggiunto l'ambiente di microgravità spaziale.
Il pupazzetto, copia, che si può comprare nel negozio dell'Ospedale. Crediti: Ospedale St. Jude
Questo piccolo oggetto, nella Inspiration4, era un cagnolino di peluche di colore bianco vestito con una tuta spaziale. Questo cagnolino ricordava i due golden retriever che erano impiegati come pet therapy presso l'ospedale St. Jude.
Anche questo pupazzo è stato replicato e viene tuttora venduto nello shop dell'Ospedale.
Un docu-film sulla missione
Unico nel suo genere un documentario a presa diretta è stato co-prodotto dall’azienda Time Studios sotto la direzione di Jason Hehir, il quale lavorò alla creazione delle serie su Michael Jordan, ovvero The Last Dance.
Questo documentario intitolato “Countdown: Inspiration4 Mission To Space” è stato diviso in 5 piccoli episodi ed è stato trasmesso su Netflix praticamente quasi in contemporanea alla missione stessa.
La pagina di Netflix dove pubblicizza la docu-serie. Crediti: Netflix
Dal trafiletto apparso sulla pagina Netflix si legge: “Dall'addestramento al lancio fino all'atterraggio, questa docuserie ad accesso illimitato accompagna l'equipaggio di Inspiration4 nella prima missione spaziale orbitale interamente civile.”
Concludendo
Una missione completamente civile finanziata da un miliardario col fine di devolvere ad un ospedale il ricavato degli oggetti portati in orbita e dare la possibilità a persone comuni di poter vivere un'esperienza indimenticabile e che non potrà mai più ricapitare.
Dopo 19 mesi dalla fine di questa missione possiamo affermare che i soldi raccolti sono stati più di 250 milioni di dollari e quindi il suo storico volo spaziale ha contribuito a finanziare l'Inspiration4 Advanced Research Center nel campus di St. Jude a Memphis, Tennessee. La struttura, di 58.000 metri quadrati, può ospitare fino a 1.000 dipendenti e questi finanziamenti sono stati e saranno significativi nel modo in cui verranno trattati e curati i tumori infantili negli anni a venire.
Sicurezza? No grazie.
Togliere il portello di attracco e sostituirlo con una cupola di plexiglass non è stata una scelta molto sicura. In caso di problemi a bordo questi astronauti civili non avrebbero avuto via di scampo.
Illustrazione artistica della Crew Dragon Inspiration4 con la cupola aperta. Crediti: SpaceX
E la cupola non era protetta all'esterno ed è stata sempre aperta. Micrometeoriti o rifiuti spaziali potevano scheggiarla o romperla. Le tute non erano adatte a missioni EVA e neppure questi astronauti in erba sarebbero stati in grado di compierle. Quindi non era previsto alcun attracco alla ISS anche perchè l'orbita della Dragon era diversa ed a una quota maggiore.
La sicurezza non è certo stata la priorità di questa missione che mai sarebbe partita se vi fosse stata la NASA dietro.