L'Industria internazionale progetta nuovi prodotti da utilizzare sulla Terra e nello Spazio
Diverse industrie private sono state coinvolte in questi esperimenti anche in vista del prossimo turismo spaziale. Gli studi hanno scoperto che il volo spaziale può accelerare il processo di invecchiamento e gli astronauti hanno riferito che la pelle più secca e sottile è più soggetta a lividi e tagli durante l'orbita.
Sebbene possano sembrare allarmanti, questi sintomi potrebbero aiutare i ricercatori a svelare i misteri dietro l'invecchiamento e altri problemi della pelle.
La prima azienda a collaborare con la NASA è stata la Colgate Palmolive. La multinazionale della cura personale ha firmato un accordo con la NASA per esplorare soluzioni innovative per la salute orale, la cura personale e la salute della pelle.
I prodotti finali saranno utilizzati dagli astronauti nello spazio, ma anche dal pubblico in generale.
Le future tecnologie Colgate potrebbero aiutare a mantenere o migliorare la salute e il benessere dei viaggiatori spaziali in orbita bassa, prima, durante o dopo missioni di lunga durata, ha affermato la società.
I potenziali argomenti segnalati per l'esplorazione includono innovazioni per l'igiene orale, tecnologie preventive e terapeutiche per la cura della pelle, prodotti a basso contenuto di sodio e imballaggi più sostenibili adatti al volo spaziale e alla vita nell'orbita bassa terrestre.
L'accordo consente inoltre a Colgate di utilizzare la ISS come banco di prova sperimentale, consentendole di scoprire nuove intuizioni e accelerare l'innovazione.
Colgate e la NASA esploreranno ulteriormente l'igiene sostenibile per i membri dell'equipaggio della NASA testando innovazioni di sostenibilità adatte al consumo di spazio, come compresse senz'acqua e tecnologie di imballaggio compatto.
Colgate e lo Space Act Agreement (SAA) della NASA vedranno anche l'ex astronauta Cady Coleman lavorare a fianco dell'azienda come consulente per aiutare a guidare la progettazione della ricerca e offrire approfondimenti sulla realtà dei viaggi nello spazio e della vita in condizioni di microgravità.
L'ex astronauta Cady Coleman in posa. Crediti: NASA
Il primo progetto di questa collaborazione è stato quello riguardante le cure dentarie annunciato a maggio del 2021.
L'esperimento, partito poi il 3 giugno del 2021 con il Dragon Cargo CRS-22 di SpaceX, era progettato per saperne di più sulla crescita e il metabolismo dei biofilm orali, che nella nostra bocca assumono la forma di placca dentale che può portare a carie e malattie gengivali. Per condurre l'esperimento sulla ISS, l'equipaggio ha utilizzato dispositivi microfluidici sviluppati dalla facoltà del College of Engineering dell'UNLV e dai microbiologi di Colgate per simulare la crescita batterica su una superficie simile a un dente. Dopo più di un mese di esposizione alla microgravità, i dispositivi sono tornati sulla Terra a bordo della navicella Dragon e gli scienziati stanno analizzando e confrontando i risultati con gli esperimenti di controllo condotti a terra.
“Ci sono molti ottimi prodotti per l'igiene orale. Ma se pensi ai viaggi spaziali a lungo termine, non c'è alcuna garanzia che i metodi della Terra funzionino a gravità zero," ha affermato Erbesole, immunologo e preside associato per la ricerca presso la School of Dental Medicine dell'UNLV."Questo esperimento aiuterà a superare i limiti per capire come si affronta la salute orale, sia mantenendo un'igiene orale di qualità che curando le malattie, nello spazio".
"Una delle cose che è stata piacevolmente sorprendente è che abbiamo avuto questo equipaggio di astronauti lassù che lavorava sulla ISS, ed erano interessati," ha detto Ebersole. Ma non solo interessanti! “Erano entusiasti. Erano impegnati. Eravamo in tempo reale con loro nello spazio e ci hanno offerto suggerimenti su come le cose potevano funzionare meglio. Sono state persone meravigliose, assolutamente meravigliose. Hanno fornito soluzioni a problemi che non sapevamo nemmeno di avere fino a quando non erano nello spazio. È stato un lavoro di squadra fenomenale”.
Problema: pelle
Nel corso del febbraio del 2022 il marchio di prodotti per la cura della pelle PCA Skin, branca della Colgate Palmolive, ha annunciato che avrebbe inviato campioni di tessuto cutaneo ingegnerizzato alla ISS per studiare gli effetti della microgravità sul derma e sulla salute generale della pelle.
La microgravità può anche causare eruzioni cutanee e altre irritazioni della pelle come hanno riferito gli astronauti tornati dalle varie missioni.
La Colgate-Palmolive Company, in collaborazione con la NASA, è stata la prima a lanciare un esperimento sulla salute della pelle nel settore privato nello spazio, i cui risultati potrebbero aiutare a sviluppare prodotti migliori per i consumatori sulla Terra.
Ma non solo questo. Infatti la compagnia è stata, a dicembre del 2022, ingaggiata dalla NASA per progettare prodotti specificamente adatti alla cura personale degli astronauti.
Con questo nuovo accordo già firmato, denominato Space Act, si apre una nuova relazione tra l'azienda farmaceutica e la NASA per ricercare nuovi modi per mantenere puliti gli astronauti mentre sono nello spazio, sia che si trovino in orbita bassa terrestre o in missione di lunga durata. Inoltre, questo accordo vedrà la sperimentazione delle soluzioni Colgate-Palmolive sulla stessa Stazione Spaziale.
Il patch appositamente creato per la missione. Crediti: Colgate-Palmolive
La società ha dichiarato in un comunicato stampa di essere interessata allo studio di prodotti per l'igiene orale e per la cura della pelle che richiedono meno acqua e l'uso di imballaggi sostenibili in grado di sopravvivere al viaggio nello spazio.
"Siamo entusiasti di questo rapporto con la NASA," ha dichiarato Stephan Habif, Chief Technology Officer di Colgate, in un comunicato stampa."Sono entusiasta di vedere come la comprensione delle condizioni peculiari dei viaggi nello spazio possa produrre intuizioni e soluzioni di grande impatto affinché tutte le persone abbiano un futuro più sano, sia che stiano viaggiando nello spazio o che trascorrano la loro giornata proprio qui sulla Terra".
L'ex astronauta Cady Coleman e consulente strategico di Colgate-Palmolive ha dichiarato nel comunicato stampa: “La ISS è il nostro banco di prova per le future missioni sulla Luna e su Marte e offre un'importante opportunità di capire come possiamo ottimizzare la salute e le prestazioni dell'equipaggio in condizioni di microgravità”.
Questo primo esperimento non coinvolge direttamente la pelle degli astronauti e neppure uso di prodotti ma solo campioni di tessuto umano da studiare a bordo della ISS.
Quando lo Skin Health Group ha considerato i sintomi auto-riportati, ha notato somiglianze con i cambiamenti che la pelle subisce con l'invecchiamento. Ha fornito una nuova opportunità non solo per studiare come lo spazio cambia le condizioni della pelle con un occhio alle future missioni con equipaggio, ma anche per ottenere una sorta di visione accelerata del normale invecchiamento della pelle.
Sembra che i cambiamenti siano accelerati nell'ambiente di microgravità quindi la pelle, nello spazio, invecchia molto più velocemente che sulla Terra.
Nel contempo campioni di pelle, uguali a quelli portati sulla ISS, si trovano nei laboratori e verranno confrontati con quelli di ritorno dallo spazio.
“Di solito quando facciamo esperimenti in laboratorio, esaminiamo biomarcatori o geni per il collagene o l'elastina, per le barriere cutanee e l'idratazione. Speriamo da questo esperimento di vedere altri geni che non ci aspettiamo. Se vedremo questo cambiamento potremo lavorare ad un nuovo prodotto per gli astronauti. Ed allora saranno loro direttamente a testare il prodotto”. ha affermato Lia Arvanitidou (Vice Presidente dello Skin Health Group di Colgate).
Un esempio di mani fessurate ed aperte a causa della dermatite. Fonte: Laboratories Paris
Futuri esperimenti esamineranno anche l'impatto delle radiazioni nello spazio, qualcosa che contribuisce non solo all'invecchiamento qui sulla Terra, ma anche ai tumori della pelle. La pelle è la nostra principale linea di difesa contro il mondo esterno e comprendere il modo in cui cambia quando esposta ad ambienti fuori dal pianeta sarà fondamentale per il successo delle missioni a lungo termine su Marte e altrove. Nel frattempo, potrebbe anche aiutare a sviluppare migliori risorse per la cura della pelle qui sulla Terra.
Turismo spaziale
Tutto questo per non fare invecchiare la pelle agli astronauti attuali ma con lo sviluppo del turismo spaziale occorrerà anche far fronte alla domanda di persone che hanno la possibilità di andare nello spazio e solo per vedere la Terra dall'alto e godersi la microgravità.
Queste persone avranno altre necessità come quelle di apparire belle, giovani, truccate e profumate come lo sono sulla Terra.
"I consumatori sono sempre più interessati ai viaggi nello spazio mentre iniziano a diventare una realtà, creando una nuova destinazione e applicazione per la bellezza, in particolare per la cura della pelle ad alte prestazioni," afferma Clare Varga, direttrice della bellezza presso l'agenzia di previsione delle tendenze WGSN.
"Non è solo la radiazione cosmica che danneggia la pelle, è anche la mancanza di gravità," dice Alexandrides. “Questa è un'area di intensa ricerca in questo momento. Molte scoperte mediche hanno avuto luogo grazie a questi esperimenti ed è stato il motivo per cui abbiamo creato il nostro primo complesso brevettato di ingredienti chiamato NAC Y2.”
La collezione riparatrice di creme, sieri e maschere per la cura della pelle del marchio utilizza la formula NAC Y2 per ridurre drasticamente la comparsa di rughe e pigmentazione.
Un'esempio di crema rigeneratrice della pelle creata con la formula NAC Y2. Crediti: Harley ST London
Inoltre sono stati creati degli integratori Skin Reparative Beauty Dose per prevenire il rapido invecchiamento e sono formulati con vitamine A, C ed E e una moltitudine di antiossidanti.
Ma anche le aziende giapponesi non stanno a guardare. E' stata annunciata una partnership fra la Pola Obis Holdings a la All Nippon Airways per sviluppare congiuntamente prodotti cosmetici che potranno essere utilizzati per i viaggi nello spazio entro il 2023.
Questo conglomerato di aziende ha affermato che il nuovo progetto, denominato Cosmo Skin, mira a creare prodotti cosmetici che renderanno la vita nello spazio bella e confortevole concentrandosi sul benessere sia fisiologico che mentale. I primi esperimenti avverrano a bordo di un aereo e poi sui moduli giapponesi della ISS.
Altro non si conosce in quanto, essendoci molta concorrenza in questo settore, le aziende tendono a nascondere i risultati anche se positivi.
Pubblicità e profumi
La NASA ha colto al balzo questo entusiasmo verso lo spazio per riuscire a trarne anche un profitto per poi sovvenzionare esperimenti pubblici.
L'obiettivo della NASA è alla fine acquistare servizi come uno dei tanti clienti. Man mano che sempre più aziende e persone volano nello spazio e fanno più cose durante i loro voli spaziali, attrae ancora più persone e più attività nell'orbita bassa terrestre, un mercato in crescita che avevamo immaginato quando abbiamo iniziato il Programma Commerciale per Equipaggi 10 anni fa.
La prima azienda cosmetica che ha proposto una collaborazione in questo senso è stata la Estée Lauder che ha pagato per ottenere uno spazio nella stazione per catturare un video a gravità zero del nuovo prodotto "Advanced Night Repair": 10 flaconi di questo siero saranno mandati sulla ISS e gli astronauti dovranno firmarli e fare foto.
La NASA gestirà le spese della missione. Mentre il partner del progetto di Estée Lauder, Space Commerce Matters, dovrebbe rimborsare circa 128.000 dollari in base all'accordo, che è solo una frazione di quanto dovrebbe costare il progetto complessivo.
Altra campagna spaziale riguarda la Chanel ed il lancio del nuovo profumo di cui però ancora non sappiamo niente.
Nel contempo anche la NASA stessa ha lanciato una fragranza chiamata Eau de Space l'odore dello spazio. L’esperimento artistico ha come punto di partenza le parole di Peggy Whitson, una ex astronauta americana della Stazione Spaziale Internazionale, che nel 2017 dopo una lunga missione ha raccontato alla CNN le sue sensazioni durante le “passeggiate” nello spazio, tra cui proprio quelle olfattive: gli infiniti spazi sopra la Terra saprebbero “di amaro, fumoso, pungente e dolciastro: un po’ come una pistola appena dopo uno sparo,” per via dell’elevata presenza di azoto.
Il profumo realizzato dalla NASA all'odore di spazio. Crediti: NASA
Nell’idea iniziale di Pearce e della Nasa nel 2008, Eau de Space sarebbe servita esclusivamente a per le esercitazioni, per aiutare gli astronauti a ricreare l’ambiente il più realistico possibile in vista dei lanci in orbita, ma il progetto sta raccogliendo velocemente molti finanziamenti su Kickstarter, piattaforma statunitense di crowdfounding che fornisce finanziamenti collettivi per progetti creativi: l’obiettivo è avviarne la produzione industriale, e portare un po’ di infinito sulla nostra pelle. La prossima destinazione, pare, sia la Luna…
Al di fuori della bellezza, altre società del settore privato hanno collaborato con la ISS e la NASA per inviare esperimenti nello spazio, tra cui la società farmaceutica Merch, l'Adidas e la società di pneumatici Goodyear.
Christine Kretz, vicepresidente dei programmi e delle partnership dell'ISS, ha affermato che la commercializzazione dello spazio, inclusi esperimenti e marketing, fa parte di una nuova frontiera che avrà un impatto drammatico sull'esplorazione dello spazio e sulla Terra nel prossimo decennio prima che la Stazione venga dismessa nel 2030.
Una immagine futuristica del turismo spaziale. Fonte: Wordpress
La colonizzazione dello spazio, compresa l'esplorazione planetaria ed i viaggi interplanetari, richiederà più esperimenti e aziende del settore privato per provare cose nuove.