Scoprire pianeti extrasolari in orbita in sistemi binari non è semplice ma TOI-1338 ne ha addirittura due.
Come riportato il 10 gennaio al 241esimo incontro dell'American Astronomical Society a Seattle, la stella Gaia17bpp non stava cambiando ma è tornata a illuminarsi di nuovo dopo essere stata oscurate per sette anni da una stella compagna.
Ha 12 volte la massa del Sole e si trova a 1.550 anni luce dal nostro Sistema Solare e ciò lo rende uno dei buchi neri più vicini conosciuti.
Una spettacolare cornice di onde concentriche adorna un sistema binario particolare, formato da una stella di tipo O e una stella di Wolf-Rayet, nelle fasi finali di vita
Spiegato il meccanismo attraverso il quale l'energia di un buco nero rotante si traduce in un lampo di raggi gamma e in una sorgente di raggi cosmici ultra-energetici
Le giovani stelle non sono le uniche ad avere dischi di materia attorno. Anche alcune vecchie stelle morenti li hanno e questi dischi potrebbero essere protoplanetari e dar vita una seconda generazione di pianeti.
Si chiamano nebulose a emissione galattica e sono composte dal gas emesso da una nana bianca in un sistema binario.
Questa complessa nebulosa è il risultato del cannibalismo violento tra due stelle in un sistema binario, una supergigante rossa e una nana bianca.
Un nuovo studio ha analizzato a fondo le osservazioni del 2015 e 2017 fatte da Ligo e Virgo, rivelando la presenza di 4 ulteriori eventi "merging" di buchi neri il cui numero totale sale a 10.
Un nuovo studio suggerisce che l'espulsione per un asteroide roccioso come 'Oumuamua si verifica durante la formazione di sistemi planetari attorno a stelle binarie più massicce del Sole.