Alla fine del 2019 la sonda Juno ha fotografato per la prima volta la regione polare settentrionale del più grande satellite gioviano.
Con il lancio in programma per il 2022 e l'arrivo el sistema di Giove previsto per il 2029, la missione dell'Agenzia Spaziale Europea ESA, JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer), sta passando alla fase successiva, dal disegno alla costruzione.
Questa foto ieri ha festeggiato 20 anni. E' stata ripresa dalla sonda Galileo durante il suo primo fly-by del 27 giugno 1996 attorno alla luna Ganimede, il principale satellite naturale di Giove.
Le aurore osservate da Hubble confermano che il satellite più grande di Giove ospita un enorme oceano salato sotto la coltre di ghiaccio.
Quando Giove blocca la luce del Sole dovrebbe oscurare completamente anche le sue lune nel cono d'ombra, almeno così si pensava. Ma, in realtà, un gruppo di astronomi della Tohoku University, dell'Institute of Space and Astronautical Science/Japan Aerospace Exploration Agency (ISAS/JAXA), del National Astronomical Observatory of Japan (NAOJ) ed altri, hanno notato che la luce non viene fermata completamente dal gigante gassoso.
Fino ad oggi si pensava che Ganimede, il più grande satellite di Giove ma anche la più grande luna del Sistema Solare, più grande di Mercurio, ospitasse un oceano molto profondo tra due strati di ghiaccio.
Recenti studi, però, aprono nuovi scenari: Ganimede potrebbe essere composta da diversi strati di oceani e ghiaccio, sul cuore roccioso.
Dopo oltre 400 anni dalla sua scoperta, per merito dell'astronomo Galileo Galilei, Ganimede, la luna di Giove, la più grande luna del nostro Sistema Solare, ha finalmente la sua mappa geologica globale, prodotta da un gruppo di scienziati guidati da Geoffrey Collins del Wheaton College.
Giove, il quarto oggetto più luminoso nel cielo terrestre, visto da Marte con i suoi quattro satelliti galileiani, deve essere un vero gioiello.
Nonostante sul Pianeta Rosso potrebbe essere presente polvere in sospensione, l'atmosfera meno densa e la totale assenza di inquinamento luminoso, permettono emozionanti osservazioni astronomiche.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.