Nel 2020, il telescopio a raggi X eRosita ha ripreso due enormi bolle che si estendono per circa 80° sopra e sotto il Centro Galattico. Da allora, gli astronomi hanno dibattuto sulla loro origine.
Secondo un nuovo studio, i giganti gassosi potrebbero aiutare a rilevare la sfuggente materia oscura.
Il satellite Fermi ha consentito di realizzare il primo catalogo dettagliato sulla emissione dei brillamenti solari nei raggi gamma, con scoperte inattese.
Perché, nonostante il grande numero di pianeti presumibilmente abitabili, non abbiamo ancora ricevuto chiari segnali da altri esseri intelligenti? Cerchiamo di capire le implicazioni di questa "scomoda" constatazione, che forse non è così negativa come sembra...
Satellite con nome italiano e ricercatori italiani (INFN di Bari) per queste immagini del nostro satellite naturale nella banda dei raggi gamma, dove risulta addirittura più luminoso del Sole!
Il satellite Fermi ha rivelato una enigmatica emissione di raggi Gamma ad alta energia dalle regioni centrali della galassia M31, possibilmente associata alla presenza di materia oscura.
Questa immagine è stata costruita con più di sei anni di osservazioni del Fermi Gamma-ray Space Telescope della NASA, il primo strumento che ci ha mostrato il cielo tra 50 miliardi e 2 trilioni di elettronvolt (per confronto, l'energia della luce visibile cade tra circa 2 e 3 elettronvolt).
Un'emissione inaspettata di energetici raggi gamma provenienti da una galassia molto lontana è stata rilevata dal satellite della NASA Fermi e confermata dai telescopi Very Energetic Radiation Imaging Telescope Array System (VERITAS), in Arizona (USA).
Immagini dettagliate riprese con diversi radiotelescopi, hanno permesso agli scienziati di individuare i meccanismi alla base delle missioni di raggi gamma associati alla nova V 959 Mon.
"Non solo abbiamo scoperto da dove provengono i raggi gamma, ma abbiamo anche ottenuto un quadro precedentemente sconosciuto della situazione, che può essere comune ad altre novae", ha detto Laura Chomiuk, della Michigan State University.
Nuovi indizi della sfuggente materia oscura arriverebbero dal centro della nostra Galassia grazie ai dati rilevati dal telescopio della NASA Fermi.
Un gruppo di scienziati indipendenti del Fermi National Accelerator Laboratory (Fermilab), del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha sviluppato nuove mappe che dimostrerebbero una maggiore emissione di raggi gamma dal centro galattico, che potrebbe essere spiegata con alcune forme di materia oscura, la cosiddetta massa mancante dell'Universo.