Grazie a Spitzer, osservato il passaggio di un buco nero attraverso il disco di accrescimento di un altro buco nero, entrambi supermassicci...
I profili di queste righe spettrali, osservati nella luce di una stella di magnitudine 5,3 nella costellazione del telescopio, mostrano che si tratta di una stella doppia spettroscopica, in cui la componente più interna ruota a sua volta attorno ad un buco nero di massa stellare, il più vicino conosciuto essendo a soli 1000 anni luce da noi.
Seguendo il moto di due stelle visibili dalla Terra anche ad occhi nudo, un team di astronomi dell'ESO ha scoperto l'esistenza di un buco nero che attualmente risulta essere il più vicino al nostro Sistema Solare.
A distanza di anno dalla famosa foto del buco nero M87, gli scienziati propongono un metodo per renderla ancora più nitida estendendo il progetto Event Horizon Telescope (EHT).
Un anno fa il mondo vide la prima, confusa immagine di un buco nero; quella figura nasconde una struttura molto più intricata, fatta di innumerevoli anelli di luce la cui impronta potrebbe essere rivelata dai futuri radiointerferometri nello spazio.
Il 2019 è stato ricco di eventi importanti per l'astronomia e l'astronautica. Speriamo lo sia anche il 2020...
In un recente articolo, due ricercatori propongono che l'ipotetico pianeta X possa essere un piccolo buco nero primordiale catturato dal sistema solare. E suggeriscono come rivelarlo.
A quanto pare siamo nel pieno di una ondata di onde gravitazionali perché, a meno di 24 ore di distanza, sono giunti due segnali significativi.
Quella del buco nero al centro di questa galassia ellittica gigante è stata definita "immagine del secolo", ma è solo l'ultima di una serie di indagini a risoluzione crescente compiute tramite radiointerferometri.
Adesso che le antenne LIGO e Virgo sono spente per manutenzione, vediamone il motivo e tiriamo le somme su quanto osservato finora. E intanto i giapponesi stanno per entrare nel club!