E' passato quasi un anno da quando Emma Haruka Iwao e il suo gruppo di sviluppatori di Google Cloud riconquistarono il primato mondiale sul calcolo di Pi-greco, ottenendo 100 trilioni di cifre decimali sul "Compute Engine di Google Cloud". Quel risultato, ottenuto tramite il solito software y-cruncher, aveva richiesto circa 158 giorni per essere completato utilizzando circa 82 petabyte di storage dati.
Adesso Jordan Ranous ha ottenuto per conto dell'azienda StorageReview lo stesso risultato stabilito 11 mesi fa, ma in soli 59 giorni, riducendo quindi il tempo di calcolo del 60% circa.
Lo stesso Ranous racconta: "Siamo rimasti colpiti dal successo di Emma e di Google Cloud, ma ci siamo anche chiesti se avremmo potuto farlo più velocemente, con un costo totale inferiore. Su StorageReview.com abbiamo accesso ad alcuni degli hardware più recenti e migliori del settore, inclusi processori AMD EPYC di quarta generazione, memorie SSD Solidigm P5316 e quantità oscene di batterie al litio. Come abbinamento perfetto, abbiamo creato un server ad alte prestazioni con poco meno di 600 TB di flash QLC e un'esclusiva soluzione di alimentazione ad alta disponibilità!.
Ecco le specifiche del sistema di calcolo utilizzato:
- 2 x AMD EPYC 9654 (96 core, 2,4 GHz, 3,7 GHz boost)
- 24 DIMM DDR5-4800 da 64 GB, 1,5 TB in totale
- 19 SSD QLC P5316 Solidigm da 30,72 TB
- Windows Server 2022 Standard 21H2
- Programma y-cruncher di Alexander Yee
Sebbene l'hardware nel suo complesso possa sembrare estremo, il costo per acquistarlo è stato una frazione di quello necessario all'esecuzione dello stesso carico di lavoro sul cloud Google per sei mesi.
I processori AMD-Genoa usati nel server - Credits: StorageReview.com
Il calcolo è iniziato il 9 febbraio scorso ed è stato portato a termine il 10 aprile (54 giorni); se includiamo anche il tempo dedicato alla scrittura e la convalida, giungiamo appunto a 59 giorni, 10 ore, 46 minuti e 50 secondi. La dimensione di archiviazione totale disponibile era di 530 TB, esclusa la destinazione iSCSI da 200 TB per la scrittura.
Gli autori non lo dichiarano apertamente ma è probabile che ora siano tentati di potenziare l'hardware utilizzato, per stabilire un nuovo primato sul numero di cifre decimali entro pochi mesi. Ragionevolmente, il nuovo record potrebbe oscillare tra 200 a 314 trilioni di cifre decimali...