Due potenti telescopi spaziali della NASA hanno rilevato la più potente esplosione stellare mai osservata, un evento cosmico a 3,6 miliardi di anni luce dalla Terra estremamente luminoso, ribattezzato dagli scienziati "eye-wateringly bright".
Il 27 aprile, il telescopio della NASA Swift e il Fermi Gamma-ray Space Telescope hanno registrato una potente emissione di raggi gamma (GRB - Gamma Ray Burst), probabilmente l'esplosione di una stella massiccia.
L'esistenza delle onde gravitazionali, o increspature spazio-tempo, è stata ipotizzata da tempo ma mai confermata direttamente.
Ora, i ricercatori stanno proponendo un nuovo metodo per rilevare queste rughe cosmiche, basato sulla natura quantistica degli atomi.
Dopo tre anni di lavoro, l'osservatorio spaziale ESA Herschel ha terminato la sua riserva di elio liquido refrigerante: verrà messo a riposo su un'orbita solare.
Herschel ha portato a termine oltre 35.000 osservazioni scientifiche, accumulando più di 25.000 ore di dati.
Ecco un vero caso di archeologia spaziale: cercando tra i granelli di polvere portati a Terra dai meteoriti, gli scienziati sono in grado di studiare l'Universo che esisteva ancora prima della formazione del nostro Sistema Solare.
Questa tecnica consente di ottenere informazioni che altrimenti non potrebbero essere rilevate con la tradizionale ricerca astronomica.
Secondo l'astronomo Andrew Levan, "quando hai visto uno scoppio di raggi gamma, hai visto ... un solo scoppio di raggi gamma. Essi non sono tutti uguali".
Tre GRB (Gamma Ray Burst - esplosioni di raggi gamma) sono state recentemente scoperte utilizzando il satellite della NASA Swift e gli osservatori internazionali: una di esse, chiamanta GRB 111209A, è stata la più lunga mai osservata, durata circa 25.000 secondi (7 ore!).
Come gli archeologi setacciano i resti delle antiche civiltà del passato, così gli scienziati della missione ESA Planck hanno realizzato la mappa della più antica luce dell'Universo: i primi risultati indicano che l'Universo è in realtà un po' più vecchio del previsto e si espande più lentamente di quanto finora ipotizzato.
Betelgeuse, la supergigante rossa più luminosa e vicino alla Terra, nella costellazione di Orione, sta per diventare una supernova.
Il telescopio spaziale Herschel dell'Agenzia Spaziale ESA ha rilevato la formazione di diversi archi a forma di scudo, intorno alla stella, che potrebbero entrare in collisione con un muro di polvere e detriti.
Un grande gruppo di quasar (LQG), una raccolta estremamente luminosa di nuclei galattici alimentati da buchi neri, questa sarebbe la struttura più grande di tutto l'Universo che si estende per 4 miliardi di anni luce ed è così grande da sfidare la moderna teoria cosmologica.
Il telescopio spaziale Hubble non smette di stupire: gli astronomi hanno scoperto un inedito gruppo di sette galassie primitive che si sono formate più di 13 miliardi di anni fa, quando l'Universo aveva meno del 4% della sua età attuale.
Tra le nuove scoperte, la galassia UDFj-39546284 che probabilmente esisteva quando l’Universo aveva solo 380 milioni di anni di età ed ora, detiene il primato della galassia più lontana e più antica mai osservata.
L'energia oscura (dark energy), la misteriosa sostanza che causerebbe l'espansione dell'Universo, esiste davvero. Queste le affermazioni di un team di astronomi dell'Università di Portsmouth e dell'LMU University di Monaco di Baviera.
Dopo due anni di studi condotti da Tommaso Giannantonio e Robert Crittenden, gli scienziati hanno cocluso che la probabilità della sua esistenza si attesta intorno al 99.996 %.
I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista Royal Astronomical Society (arxiv.org/abs/1209.2125).