In base al nuovo rapporto annuale dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), le misure adottate negli ultimi anni per contrastare la spazzatura spaziale, non riescono a tenere il passo con il problema.
Grazie ad una nuova tecnica, sarà possibile monitorare i detriti spaziali anche in pieno giorno, utilizzando una speciale combinazione di telescopi, rivelatori e filtri di luce a specifiche lunghezze d'onda.
Stasera è previsto il rientro senza conseguenze per questo satellite americano disattivato nel 1971 e in orbita dal 1964
Aumenta la preoccupazione per i detriti nell'orbita terrestre, una tassa orbitale potrebbe risolvere il problema?
Una palla di fuoco ha solcato il cielo di diverse regioni del sud-est degli Stati Uniti, ieri notte alle 05:29:30 UTC.
L'oggetto, però, NON è stato classificato come meteora o bolide ma come un possibile rientro in atmosfera di uno dei tanti detriti spaziali che orbitano sopra le nostre teste.
La Stazione Spaziale Internazionale potrebbe essere dotata di un "cannone" laser per distruggere i detriti spaziali in orbita e, un giorno, potrebbe girare sulle nostre teste, un satellite armato di tutto punto dedicato allo scopo.
A pochi mesi dal rientro perfetto della "Ferrari" dello spazio" dell'ESA, il satellite GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer), un altro veicolo spaziale fuori servizio, e fuori controllo, è rietrato nella nostra atmosfera. Questa volta si trattato del satellite russo Cosmos-1220.
A dire il vero, sulla sua discesa attraverso l'atmosfera terrestre ci sono ancora notizie discordanti ma dovrebbe essere avvenuto senza arrecare danni a cose e/o persone domenica mattina all'alba.
Il satellite dell'ESA GOCE ha terminato definitivamente la sua attività questa notte, ricadendo sul pianeta che ha studiato per quattro anni (ne abbiamo seguito il rientro passo per passo "ESA GOCE: POCHE ORE AL RIENTRO").
In base a quanto riportato dall'Agenzia Spaziale Europea, GOCE è rientrato nell'atmosfera terrestre alle 00:00 UTC di lunedì 11 novembre, mentre era in volo sulla traiettoria della Siberia, dell'Oceano Pacifico occidentale, dell'Oceano Indiano orientale e dell'Antartide.
Il satellite dell'ESA GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) è in "caduta libera" dal 21 ottobre e presto i suoi detriti potrebbero arrivare sulla Terra tra la seconda e la terza settimana di novembre.
Questo sarà il primo rientro incontrollato di un satellite dell'ESA dalla missione Isee-2, nel 1987.
Dopo più di quattro anni di mappatura della gravità terrestre con una precisione senza eguali, la missione di GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) si avvicina alla fine.
Il satellite, con il suo designer elegante ed aerodinamico, soprannominato la "Ferrari" dello spazio, rientrerà nella nostra atmosfera il mese prossimo.