L'universo è disseminato di galassie che, su larga scala, mostrano uno schema filamentoso. Una nuova simulazione 3D mostra l'intricata rete cosmica.
Un nuovo studio fa aumentare la probabilità che un incontro ravvicinato con un'altra stella possa destabilizzare un sistema planetario, comunque su una scala di miliardi di anni, almeno nei nostri paraggi stellari.
Una simulazione mostra come potremmo mappare la superficie di un pianeta gemello del nostro, con i futuri telescopi spaziali
I fisici delle università di Göttingen e Auckland (Nuova Zelanda) ha creato una nuova simulazione per ricostruire i primissimi momenti dell'Universo.
Nuovi studi mostrano che i buchi neri supermassicci, apparsi al centro delle galassie quando l'universo aveva pochi miliardi di anni di vita, potrebbero essersi accresciuti rapidamente cannibalizzando stelle di grande massa.
Sembra un quadro astratto ma è la spettacolare rappresentazione del moto di un giovane ammasso di galassie in una simulazione al supercomputer (TNG100).
I flussi di gas intorno a una galassia, visualizzati nell'ambito di una simulazione recente al supercomputer.
La provetta è un potente supercomputer in Germania e la simulazione numerica è la più dettagliata e realistica di questo genere mai effettuata. Ed è uno spettacolo anche per gli occhi!
Con i mezzi moderni, si è riusciti a simulare in maniera credibile la vista di Neil Armstrong nei minuti che precedettero l'atterraggio...
Quello in basso è il più potente supercomputer dedicato a simulazioni astrofisiche, come quella mostrata in alto che riguarda la nascita di un sistema stellare binario; è da poco entrato in servizio in Giappone.