A pochi mesi dal rientro perfetto della "Ferrari" dello spazio" dell'ESA, il satellite GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer), un altro veicolo spaziale fuori servizio, e fuori controllo, è rietrato nella nostra atmosfera. Questa volta si trattato del satellite russo Cosmos-1220.
A dire il vero, sulla sua discesa attraverso l'atmosfera terrestre ci sono ancora notizie discordanti ma dovrebbe essere avvenuto senza arrecare danni a cose e/o persone domenica mattina all'alba.
Il satellite dell'ESA GOCE ha terminato definitivamente la sua attività questa notte, ricadendo sul pianeta che ha studiato per quattro anni (ne abbiamo seguito il rientro passo per passo "ESA GOCE: POCHE ORE AL RIENTRO").
In base a quanto riportato dall'Agenzia Spaziale Europea, GOCE è rientrato nell'atmosfera terrestre alle 00:00 UTC di lunedì 11 novembre, mentre era in volo sulla traiettoria della Siberia, dell'Oceano Pacifico occidentale, dell'Oceano Indiano orientale e dell'Antartide.
Il satellite dell'ESA GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) è ormai in caduta nella nostra atmosfera: gran parte della massa si disintegrerà al rientro ma circa il 25%, ossia 250 chilogrammi, potrebbe raggiungere la superficie distribuendosi in 40 - 50 frammenti.
Il satellite dell'ESA GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer) è in "caduta libera" dal 21 ottobre e presto i suoi detriti potrebbero arrivare sulla Terra tra la seconda e la terza settimana di novembre.
Questo sarà il primo rientro incontrollato di un satellite dell'ESA dalla missione Isee-2, nel 1987.
In base a quanto riportato da Analytical Graphics, Inc. (AGI), il Center for Space Standards and Innovation (CSSI) ha stabilito che il 22 gennaio 2013 i detriti spaziali del satellite cinese FENGYUN 1C hanno colpito il satellite russo BLITS (Ball Lens In The Space), di 7,5 chilogrammi.
La collisione ha modificato l'orbita del satellite russo, insieme alla sua velocità di rotazione ed altitudine.
La spazzatura spaziale sta diventando una forma di inquinamento vero e proprio e il problema inizia ad essere seriamente sentito dalle Agenzie Spaziali Internazionali e dai governi.
Oltre mezzo secolo di esplorazione spaziale e un affollamento di detriti intorno alla Terra: questo il quadro attuale.
La situazione diventa sempre più critica ed oltre a rappresentare una vera e propria forma di inquinamento, costituisce un pericolo per le attività in orbita, sia automatizzate che per gli astronauti ed anche per la vita sulla Terra.