Gli astronomi hanno scoperto un collegamento chiave tra alcuni quasar separati da distanze di miliardi di anni luce.
Utilizzando il Very Large Telescope (VTL) in Cile, un'equipe europea ha esaminato la polarizzazione proveniente da 93 quasar lontani, visti in un'epoca in cui l'Universo aveva circa un terzo dell'età attuale.
Gli astronomi hanno utilizzato l'osservatorio Chandra X-ray della NASA e il XMM-Newton dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) per rilevare la rotazione di un buco nero supermassiccio a sei miliardi di anni luce di distanza.
Questa misurazione diretta è un importante passo in avanti per comprendere l'evoluzione nel tempo di tali misteriosi oggetti astronomici.
Un grande gruppo di quasar (LQG), una raccolta estremamente luminosa di nuclei galattici alimentati da buchi neri, questa sarebbe la struttura più grande di tutto l'Universo che si estende per 4 miliardi di anni luce ed è così grande da sfidare la moderna teoria cosmologica.
Sono galassie ricche di gas ma prive di stelle.
Si pensa che siano i mattoni dell'Universo primordiale: galassie che potrebbero aver fornito il gas a galassie maggiori le quali sarebbero poi state in grado di formare le stelle che vediamo oggi.