La Tesla Roadster vecchio modello la conosciamo bene: quasi 4 anni fa, l'esemplare posseduto da Elon Musk fu lanciato a bordo del primo Falcon Heavy, diventando la prima (e unica) automobile da strada nello spazio; ora si trova ad orbitare intorno al Sole, tra la Terra e Marte, e tra qualche milione di anni, precipiterà su uno dei due pianeti.
Il prossimo anno uscirà la nuova supercar di Tesla, la Roadster 2, con prestazioni mozzafiato. Avrà una autonomia di 1000 km, raggiungerà i 400 km/h e sarà in grado di accelerare da 0 a 60 miglia orarie (96,5 km/h) in soli 1,9 secondi. Nessuna auto stradale, elettrica o con motore a combustione, è capace di una simile accelerazione, che in media corrisponde a 14,1 m/s2 (1,44 g); in effetti, come già succede per la Model-S versione "plaid", che accelera 0-100 km/h in 2,1 secondi, non è possibile raggiungere questi risultati su una strada normale, ma bisogna utilizzare una pista con asfalto particolare che possa garantire l'elevato "grip" necessario ad evitare che le ruote, sviluppando una potenza di oltre 1000 cavalli, possano slittare invece di aderire alla strada. Per aggirare definitivamente questa limitazione e spingersi a livelli ancora più elevati, è necessario non fare più affidamento solo sull'attrito statico tra pneumatico e asfalto ma darsi una spinta ulteriore, sfruttando lo stesso principio del motore a reazione o dei razzi. Ecco l'idea alla base della elaborazione speciale della nuova Roadster che si chiamerà, guarda caso, "pacchetto Space-X".
Probabile disposizione dei 10 propulsori ad aria compressa nella Roadster-SpaceX - Credits:LogicGear/Futurity
In base ad indiscrezioni e alle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Musk durante varie interviste, il nuovo modello sfrutterà una serie di razzi a "gas freddo" simili a quelli usati anche dal primo stadio del Falcon-9 per manovrare durante il rientro. Tuttavia, invece di elio, da essi uscirà aria ad alta pressione; la scelta di non ricorrere a più efficienti razzi "caldi" a combustione (come sono i Merlin e i Raptor, sempre per rimanere in ambito SpaceX) e di sfruttare l'aria come gas di lavoro derivano, naturalmente, da considerazioni di sicurezza e di sostenibilità ambientale. Il serbatoio ad aria compressa, probabilmente un COPV in materiale composito, sarà alimentato da un compressore elettrico e per ospitarlo verranno sacrificate le due sedute posteriori della vettura.
Il sistema di propulsione a gas freddo proposto per il muovere Hyperloop, non molto diverso da quello che verrà implementato sulla Roadster 2x - Credits: P.M.Naik et al., Journal of Physics
Oltre a garantire una accelerazione in avanti che raggiungerà la inaudita cifra di 2,5 g (la stessa a cui sono sottoposti gli astronauti durante i lanci in orbita), la presenza di altri ugelli diretti lateralmente e verso l'alto dovrebbe garantire una eccezionale manovrabilità e tenuta di strada, evitando sbandate e fenomeni di sovrasterzo o sottosterzo; naturalmente, è ancora tutto da dimostrare e c'è anche la possibilità che gli enti preposti alla circolazione stradale possano proibire simili soluzioni estreme! L'idea è comunque estremamente allettante e devo confessare che anche il sottoscritto ci stava rimuginando da tempo, insieme ad altri "trucchetti" escogitati per realizzare una "ultra-car" (ma di questo magari ne parlerò in un'altra occasione).