Si tratta di un evento luminoso transitorio, un qualcosa di simile a un fulmine che colpisce l'atmosfera superiore dal basso verso l'alto.
Questo fenomeno fa parte di quelle manifestazioni atmosferiche correlate ai temporali, che si verificano significativamente al sopra dei fulmini.

Tutte hanno nomi davvero curiosi.

Ad esempio, ci sono i getti blu (blue jets) che sono fulmini dalla forma conica, che vengono espulsi dalla cima delle nubi temporalesche verso l'alto. Possono raggiungere i 50 chilometri nella stratosfera e durare meno di un secondo. Il colore è dovuto a una serie di linee di emissione blu e quasi ultraviolette dall'azoto molecolare neutro e ionizzato. Si ritiene che si formino quando si crea una differenza di potenziale elettrico tra la regione superiore di una nuvola caricata positivamente ed uno strato di carica negativa sul confine della nuvola, nell'aria sopra. Furono registrati per la prima volta il 21 ottobre 1989, su un video monocromatico di un temporale all'orizzonte ripreso dallo Space Shuttle mentre passava sopra l'Australia.

Poi ci sono gli elfi (ELVES) che appaiono come un disco appiattito brillante nell'atmosfera superiore della Terra. Anch'essi illuminano il cielo per pochi millisecondi e possono diventare molto grandi (circa 400 chilometri di diametro). Gli ELVES furono registrati per la prima volta su un'altra missione Shuttle, questa volta al largo della Guyana francese il 7 ottobre 1990.

Abbiamo anche i folletti rossi (red sprites), fenomeni che si sviluppano ad una quota di circa 70 chilometri e si estendono sia verso il basso che verso l'alto sopra alle zone temporalesche e sono associati alla ionizzazione dell’aria. Ha durata inferiore ai dieci millesimi di secondo e la colorazione varia dal rosso al blu a seconda della concentrazione di azoto nell'atmosfera, che a sua volta dipende dalla quota.

E non mancano i TROLL (Transient Red Optical Luminous Lineaments), i Pixie, i Ghost e i Gnome...

Pesquet, nel suo tweet, non specifica di quale fenomeno si tratti ma ha sottolineato: "Ciò che è affascinante di questo fulmine è che solo pochi decenni fa erano stati osservati aneddoticamente dai piloti e gli scienziati non erano convinti che esistessero davvero". Adesso, invece, la Stazione Spaziale Internazionale è il posto migliore per osservarli.