Dopo i problemi con la Russia, l'Agenzia spaziale europea sta esaminando le opzioni per il lancio di missioni che avrebbero dovuto volare con il vettore Sojuz, compresi sia razzi non europei che l'uso anticipato dell'Ariane 6.
Dopo che la Russia ha bloccato i lanci dei satelliti della costellazione internet OneWeb quest'ultima si è vista costretta a trovare rapidamente un accordo con l'unica compagnia che poteva rispondere in breve tempo per completare i lanci spaziali mancanti.
Oggi ci sembra normale che, nello spazio, vi siano equipaggi composti da Russi ed Americani. Ma nel 1975 il primo incontro spaziale fra equipaggi di nazioni rivali fu un vero evento che avrebbe cambiato la storia dell'astronautica, per sempre.
Diverse notizie negli ultimi giorni hanno riacceso le luci sul turismo spaziale. Il 2021 sembra proprio l'anno nel quale questo aspetto dell'astronautica prenderà, letteralmente, il volo.
Un razzo Sojuz è decollato lunedì mattina dal Cosmodromo di Vostochny, nell'Estremo Oriente russo, portando in orbita altri 36 satelliti Internet della costellazione OneWeb.
La OneWeb, riemersa da una bancarotta, ha ripreso il dispiegamento della propria costellazione di satelliti. I 36 nuovi satelliti sono stati inviati in orbita grazie ad un Sojuz-2.1b decollato dal Cosmodromo di Vostoschny.
Il razzo vettore più longevo e di successo della Russia ha compiuto due missioni in appena 24 ore. La prima dalla Guiana Francese per Arianespace e la seconda da Plesetsk, in Russia, per il governo di Mosca.
La Russia sta studiando, ormai da diversi anni, una capsula sostituto della gloriosa ma anziana Sojuz, soprattutto in vista di obiettivi oltre l'orbita bassa terrestre. Cerchiamo di conoscere la 'Orel'.