Da quando Curiosity ha prelevato il primo campione dall'interno di una roccia marziana con il suo trapano, in molti stanno iniziando a pensare che forse Marte, conosciuto come il Pianeta Rosso, non è poi così rosso.
I lavori di perforazione del rover hanno messo in evidenza una polvere grigia, ben differente dalla patina arancione che sembra avvolgere i paesaggi e la superficie marziana.
Ieri la NASA ha fissato un briefing non programmato, trasmesso un diretta sul canale ustrem di NASA tv, per un aggiornamento sulla missione Mars Science Laboratory: le ultime immagini e i dati trasmessi da Curiosity confermano la raccolta del primo campione prelevato dall'interno di una roccia marziana.
E' la prima volta che viene compiuta un'operazione del genere su un altro pianeta, al di fuori della Terra.
La scorsa settimana avevamo segnalato la presenza di una curiosa formazione tra gli scatti di Curiosity del sol 173 e ne avevamo parlato nel post "UN ALTRO FIORE MARZIANO TRA GLI SCATTI CURIOSITY", dove il titolo dell'articolo faceva riferimento all'altra piccola anomalia minerale individuata dal MAHLI nel sol 132, ribattezzata sul web il "Fiore di Marte".
Per la prima volta il rover della NASA Curiosity ha usato il MAHLI (Mars Hand Lens Imager) per scattare foto notturne, illuminando il soggetto con luce bianca ed ultravioletta.
Il target si chiama "Sayunei": l'area ripresa è una parte scrostata dalla ruota anteriore sinistra di Curiosity e si trova a Yellowknife Bay, nei pressi del sito dove il team di missione ha selezionato "John Klein", la roccia per il primo utilizzo del trapano del rover.
In attesa dell'approvazione da parte del team di missione per la prima perforazione, Curiosity vaga nel bacino di Yellowknife Bay scoprendo importanti indizi sulla presenza dell'acqua nella storia del cratere Gale: ogni nuovo dettaglio non fa altro che confermare un ambiente antico particolarmente bagnato.
E' un mondo di conglomerati, arenarie, siltiti, berries, ciottoli lucenti, rocce venate e fratturate che prova la presenza dell'acqua passata su Marte.
Il rover della NASA Curiosity ha lasciato da pochi giorni la zona di Point Lake, nell'area di Glenelg e si sta dirigendo verso "Yellowknife Bay", dove il team di missione sceglierà una roccia da perforare con il trapano per la prima volta.
Si è concluso ieri sera il meeting di apertura dell’AGU (American Geophysical Union) dedicato alla missione Mars Science Laboratory - Curiosity, trasmesso in diretta sul canale NASA tv ustream.
All’ordine del giorno, i tanto attesi risultati dell’analisi sul primo campione solido di terreno marziano sniffato dal Sample Analysis at Mars (SAM): sul Pianeta Rosso, Curiosity ha rilevato una chimica complessa e un accenno di composti organici.
Da quando John Grotzinger, project manager della missione Curiosity, ha dichiarato che i dati delle analisi del SAM (Sample Analysis at Mars) sul primo campione solido di suolo marziano sniffato dal rover, “segneranno i libri di storia”, è passata circa una settimana. Giorni in cui si sono susseguite in rete ipotesi, speculazioni e soprattutto titoli ad effetto che già davano per scontato che Curiosity avesse trovato le prove della vita su Marte.
Ieri sera si è tenuto un nuovo appuntamento online sul canale ustream della NASA per gli aggiornamenti sulla missione Curiosity.
La conferenza è iniziata precisando che il tema trattato non avrebbe riguardato i risultati del campione solido sniffato dal SAM ma analisi sui dati meteo.
Il rover della NASA Curiosity non ha rilevato metano nel cratere Gale su Marte. Questa la prima conclusione della teleconferenza di ieri sera trasmessa sul canale NASA ustream alle 18:00 ora italiana. Una notizia che probabilmente delude tutti coloro i quali vedevano nel metano un indicatore di tracce di vita sul Pianeta Rosso.