Il rover della NASA Perseverance finalmente fa sul serio ed inizia a cercare, tra roccia e polvere, i migliori indicatori della presenza di vita passata su Marte.
Il rover della NASA Curiosity ha fatto la sorprendente scoperta mentre studiava rocce sedimentarie ricche di argilla nel cratere Gale.
Secondo la NASA la soluzione del mistero è vicina ma la delusione è dietro l'angolo perché il metano marziano è molto probabilmente di origine abiotica dato che anche i processi geologici che coinvolgono l'interazione di rocce, acqua e calore possono produrlo.
Due scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA dichiarano di aver trovato dozzine di riflessioni radar associate alla presenza di acqua provenienti dal sottosuolo del polo sud di Marte.
Secondo la NASA i sali organici sarebbero presenti su Marte e potrebbero essersi formati da processi geologici o essere resti di antiche forme di vita microbica.
Mentre il rover della NASA Perseverance cercherà tracce di vita passata sul Pianeta Rosso, uno studio recente suggerisce che il sottosuolo marziano potrebbe essere un buon posto per cercare la vita attuale.
Secondo una recente ricerca finanziata dalla NASA, l'acqua di Marte, che una volta scorreva abbondate formando fiumi, pozze, laghi e mari, sarebbe in buona misura ancora sul pianeta, intrappolata nella crosta, invece di essere andata completamente persa nello spazio.
Tecniche di chemiolitotrofia sperimentale microbicamente assistita hanno permesso agli scienziati di ricreare il laboratorio un prototipo unico di vita microbica progettato su vero materiale marziano.
Marte ha subito un grande evento di ossigenazione circa due miliardi di anni fa. Prima di allora, probabilmente, i suoi colori dominanti erano molto diversi.
Il terreno basaltico dell'Islanda ed il clima, tipicamente al di sotto dei 3 gradi Celsius, sembrano avere molte analogie con il cratere Gale su Marte, dove sta operando il rover della NASA Curiosity.