Giove è noto per catturare oggetti che si avvicinano troppo al suo campo gravitazionale, come il grande gruppo dei cosiddetti asteroidi troiani, rimasti in equilibrio dei punti lagrangiani del sistema Sole-Giove. Tuttavia, il telescopio spaziale Hubble ha scoperto che tra essi c'è anche una cometa.
Come in un quadro di Salvador Dalì, qui vediamo quello che sembra un coacervo di galassie distorte a formare una curiosa struttura semicircolare attorno alla galassia ellittica centrale...
La luce prodotta dall'accrescimento del buco nero può creare giochi di ombre e di luce visibili in tutta la galassia ospite. L'effetto, simile a quanto vediamo a volte durante il crepuscolo sulla Terra, sarebbe stato immortalato nelle immagini riprese dal telescopio spaziale Hubble.
Gli ultimi studi sull'effetto di "lente gravitazionale" rivelano che la presunta materia oscura negli ammassi di galassie è distribuita in maniera diversa da quanto previsto dai modelli.
Una affascinante vista della porzione occidentale del residuo di supernova del Cigno, fotografato da Hubble.
Finalmente ripresa dal telescopio spaziale la regione centrale della chioma senza risolvere il nucleo cometario, troppo piccolo e orma lontano.
Le osservazioni di Hubble suggeriscono che il significativo oscuramento della supergigante nei mesi passati sia stato causato da un'enorme eruzione che ha generato una nube di polvere lungo la nostra visuale. Aggiornamento
Questa fantastica immagine di Saturno è stata ripresa dal telescopio spaziale Hubble il 4 luglio 2020, mentre il pianeta era a 1350 milioni di chilometri dalla Terra.
Era il 25 aprile 1990, quando, dalla stiva della navetta spaziale Discovery, veniva rilasciato il Telescopio Spaziale Hubble. In questi 30 anni la sua saga, iniziata in modo improbabile, ha poi rivoluzionato l'astronomia.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.