"Questa è una svolta nella nostra comprensione di ciò che fanno le stelle massicce pochi istanti prima di morire", ha affermato Wynn Jacobson-Galán, ricercatore della National Science Foundation presso l'Università della California a Berkeley
Lo studio, condotto dalla Dr. Meridith Joyce dell'Australian National University (ANU), suggerisce che Betelgeuse sia più piccola e più vicina alla Terra di quanto si pensasse e che potrebbero trascorrere ancora 100.000 anni prima di vederla esplodere in supernova.
Le stime di magnitudine negativa per la cometa Atlas sono state ridimensionate mentre Betelgeuse ha accelerato la sua risalita ed è ormai quasi tornata alla sua luminosità abituale.
La stella variabile si avvia ormai verso la normalità, avendo già recuperato il 40% della luminosità persa in 4 mesi, a partire da Ottobre 2019.
Ieri il titolo era in forma interrogativa, adesso l'incertezza sta svanendo e la luminosità è già salita del 10% rispetto al minimo raggiunto nella prima metà di Febbraio.
Negli ultimi giorni, ci sono segnali di una principio di risalita nella magnitudine visuale della supergigante di Orione.