L'attività spaziale cinese è sempre più in fermento sia nell'orbita terrestre con lanci di nuovi satelliti, telescopi astronomici e moduli orbitanti, che con progetti più ambiziosi per l'esplorazione lunare ed oltre.
L'Imaging X-ray Polarimetry Explorer (IXPE) è la nuova missione selezionata dalla NASA per studiare gli oggetti più energetici e misteriosi dell'Universo, come i buchi neri stellari e supermassicci, le stelle di neutroni e le pulsar.
Utilizzando l'osservatorio della NASA Chandra, gli scienziati hanno guardato Plutone a raggi X per la prima volta.
Ieri il vettore H-IIA F30 è partito alle 17:45 (ora locale) dal centro spaziale di Tanegashima, portando in orbita il satellite scientifico ASTRO-H, che esplorerà il cielo delle alte energie.
Questa immagine mostra il campo XXL-Sud (o XXL-S), una delle due zone di cielo osservate dalla survey XXL.
Tre osservatori spaziali hanno rilevato un aumento di brillamenti in raggi X provenienti dal buco nero gigante, solitamente tranquillo, al centro della nostra galassia, la Via Lattea.
Le particelle di luce provenienti dai resti di antiche supernove e dagli ambienti ad alta energia in prossimità dei buchi neri creano questi disegni artistici di luce riflessa in uno degli specchi del telescopio spaziale a raggi X dell'ESA XMM-Newton.
Fonte: https://flic.kr/p/dzZGCy
I buchi neri sono praticamente invisibili ma gli astronomi stanno sviluppando una tecnologia che permetterà di catturare immagini senza precedenti della zona immediatamente circostante, in grado di confermare l'esistenza teorizzata dell'"ombra del buco nero".
La difficoltà principale è che questi oggetti si trovano tutti molto lontani da noi: il buco nero supermassiccio più vicino è proprio quello al centro della nostra galassia, la Via Lattea, conosciuto come Sagittarius A* e si trova a circa 26.000 anni luce di distanza.
Due potenti telescopi spaziali della NASA hanno rilevato la più potente esplosione stellare mai osservata, un evento cosmico a 3,6 miliardi di anni luce dalla Terra estremamente luminoso, ribattezzato dagli scienziati "eye-wateringly bright".
Il 27 aprile, il telescopio della NASA Swift e il Fermi Gamma-ray Space Telescope hanno registrato una potente emissione di raggi gamma (GRB - Gamma Ray Burst), probabilmente l'esplosione di una stella massiccia.
Secondo l'astronomo Andrew Levan, "quando hai visto uno scoppio di raggi gamma, hai visto ... un solo scoppio di raggi gamma. Essi non sono tutti uguali".
Tre GRB (Gamma Ray Burst - esplosioni di raggi gamma) sono state recentemente scoperte utilizzando il satellite della NASA Swift e gli osservatori internazionali: una di esse, chiamanta GRB 111209A, è stata la più lunga mai osservata, durata circa 25.000 secondi (7 ore!).