Gli scienziati della Università della California di Los Angeles (UCLA) hanno scoperto una nuova fonte di elettroni super veloci ed energetici che piovono sulla Terra, un fenomeno che contribuisce alla colorata aurora boreale ma pone anche rischi per satelliti, veicoli spaziali e astronauti.
Un nuovo studio, guidato dall'Università dell'Iowa, indica che le due sonde sono state testimoni di esplosioni di elettroni nei raggi cosmici, accelerati dalle onde d’urto originate dalle grandi eruzioni solari. Il rilevamento è avvenuto a più di 40 anni dal lancio mentre le Voyager stavano lasciando il Sistema Solare.
Una nuova ricerca, basata sui dati inviati dalle sonde Radiation Belt Storm (RBSP), successivamente ribattezzate Van Allen Probes, cerca di risolvere il mistero sull'origine degli elettroni ultrarelativistici in un ambiente vicino alla Terra.
Si tratta di particelle che si muovono a velocità molto elevate negli strati più alti dell'atmosfera terrestre, nelle cosiddette fasce di Van Allen, le "ciambelle" ricche di particelle ad alta energia che circondano il nostro pianeta, tra l'orbita geostazionaria (l'orbita dei satelliti per telecomunicazioni) e l’orbita bassa (l'orbita della ISS, Stazione Spaziale Internazionale).