Una buona parte dei getti sfoggiati dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko furiescono da veri e propri pozzi attivi che si sono formati a seguito di crolli localizzati della superficie, chiaro segno di una composizione interna caotica e diversificata.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, si basa sulle immagini della fotocamera OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System).
Utilizzando la fotocamera ad alta risoluzione OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System), a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, gli scienziati hanno identificato più di cento chiazze di ghiaccio d'acqua grandi pochi metri sulla superficie della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko.
Il nuovo studio è stato pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
Sette mesi fa Philae fece il suo storico atterraggio sulla cometa 67P. A Parigi, alcuni giorni fa, è stata presentata una animazione delle riprese effettuate dal lander poco prima del primo touch-down e quelli che presentiamo sono il primo e l'ultimo fotogramma (seconda e terza immagine). Il mosaico mostra, a sinistra, anche una immagine della regione "Agilkia" ripresa da Rosetta poco dopo il primo contatto, con le impronte di Philae ben visibili sulla cometa. Nell'immagine a destra spno invece mostrate le dimensioni di Philae rispetto al terreno.
All'inizio di quest'anno il Grain Impact Analyzer and Dust Accumulator (GIADA) e le fotocamere di OSIRIS a bordo della sonda dell'ESA Rosetta avevano rilevato centinaia di piccoli grani in orbita intorno alla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko ed altri sfuggire via.
Dopo i timori per il mancato contatto di Lunedi, ieri Rosetta ha stabilito con successo due sessioni di contatto con il Lander.
Il Microwave Instrument for the Rosetta Orbiter (MIRO) a bordo di Rosetta, che aveva rilevato molecole di acqua nella chioma della cometa quando la sonda era ancora a 350mila chilometri dal nucleo, ha fornito la prima mappa del vapore acqueo contenuto nella chioma di "Chury". I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Astronomy & Astrophysics.
Ciao Terra, puoi sentirmi?
Ciao Rosetta! Sono sveglio! Quanto tempo ho dormito?
Ciao Philae! Il sonno è stato lungo, circa sette mesi!
Wow Rosetta! E' molto tempo... è ora di tornare al lavoro! #Lifeonacomet
Come abbiamo già raccontato, nella mattina di Sabato Rosetta ha ricevuto i primi segnali da Philae che si è svegliata dopo un lungo letargo (curiosamente coincidente con la missione Futura di S. Cristoforetti). Adesso si trtatta di analizzare questi dati e capire quale sia lo stato della sonda e la sua reale posizione, a quanto pare diversa da quella stimata in precedenza. L'immagine è una slide tratta da una presentazione che mostra la topografia attorno a Philae, dedotta in passato dalle immagini stereoscopiche riprese dal sistema CIVA a bordo.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.