Se il nostro Sole appartenesse ad un sistema binario, Nemesis sarebbe il nome della sua ipotetica compagna: una stella "scura" che, di tanto in tanto, scaglierebbe qualche asteroide o cometa verso la Terra.
I ricercatori hanno ipotizzato la sua esistenza per spiegare le estinzioni di massa cicliche avvenute sulla Terra ma le più recenti indagini astronomiche non hanno trovato ancora alcuna evidenza.
Quale storia racconta il meteorite che ha solcato i cieli della Russia nella regione degli Urali il 15 febbraio scorso, esplodendo nei cieli di Chelyabinsk?
Prima di arrivare sulla Terra potrebbe essersi scontrato con un altro corpo del nostro Sistema Solare o potrebbe esser passato troppo vicino al Sole, in base a quanto annunciato oggi a Firenze, durante la conferenza Goldschmidt 2013.
Venerdì 6 settembre avrà inizio la nuova missione NASA che studierà i segreti dell'atmosfera della Luna.
Alle 17:27 ora italiana, la sonda Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LANDEE) verrà lanciata dalla base Wallops Flight Facility in Virginia con il vettore Minotaur V.
La missione si aggiunge alle più recenti GRAIL e LRO ed avrà il compito raccogliere informazioni dettagliate sulla struttura e composizione dell'atmosfera del nostro satellite: in particolare, studierà la regolite lunare in sospensione per verificare la sua iterazione con le particelle cariche provenienti dal Sole.
L'asteroide, provvisoriamente chiamato 2013 QR1, è stato scoperto il 16 agosto 2013 dall'osservatorio Pan-STARRS, posizionato a 3.000 metri sul cratere Haleakala a Maui, gestito dall'università delle Hawaii.
Il 22 agosto, la NASA ha rilasciato qualche anticipazione sulla futura missione che prevede di trovare, catturare e portare vicino alla Terra, un asteroide da studiare.
In base al budget FY 2014, infatti, il presidente Obama aveva richiesto all'Agenzia Spaziale Americana lo sforzo tecnologico di pianificare una missione su un asteroide: ne avevamo parlato quando ancora la notizia era solo una voce di corridoio non confermata ("MISSIONE CONFERMATA: CATTUREREMO UN ASTEROIDE").
Il telescopio spaziale WISE (Wide-field Infrared Survey Explorer), dormiente in orbita polare terrestre da due anni, verrà richiamato in servizio nel mese di settembre a caccia di asteroidi potenzialmente pericolosi.
WISE, lanciato nel 2009, ha scansionato l'intero cielo celeste nella luce infrarossa, cercando le stelle più fredde, le galassie più luminose, alcuni degli asteroidi più scuri vicino alla Terra e le comete.
Quella che vi proponiamo è una sequenza di 12 immagini scattare dalla Rear Hazcam di Curiosity, durante il sol 368 (19 agosto 2013).
La prima foto è stata ripresa alle 3:21:57 pomeridiane (ora locale) e l'ultima alle 3:24:22 pomeridiane (ora locale).
Circa un mese fa, Opportunity stava attraversando la pianura di Botany Bay in direzione di Solander Point, la collina dove trascorrerà il prossimo inverno marziano.
Da allora il rover ne ha fatta di strada, arrivando proprio alle pendici di Solander Point: un totale di circa 2,4 chilometri da Cape York, dove aveva lavorato per oltre 20 mesi.
Alla vigilia di Ferragosto, l'astrofilo giapponese Koichi Itagaki di Yamagata, osservando la costellazione del Delfino, ha notato una "nuova stella" luminosa.
L'astro, visibile per diversi giorni anche con un semplice binocolo e, forse, in assenza di luna piena e in condizioni ottimali, ad occhio nudo, si è "acceso" passando dalla magnitudine 13 alla 6,8 (appena sotto la soglia di visibilità ad occhio nudo).
Dopo il suggestivo mosaico del 19 luglio 2013, in cui la Cassini ha ripreso Saturno e il suo sistema di anelli, la sonda della NASA ha scattato altre incantevoli foto al pianeta ed alle sue lune.
L'immagine in apertura è una nostra elaborazione delle riprese dell'11 agosto 2013 con i filtri RGB della Wide Angle Camera, quando la sonda si trovava ad una distanza di circa 1.715.000 chilometri da Saturno: il contorno di Titano è delineato come fosse un gioiello dietro il gigante pianeta in primo piano.
Il cielo notturno di Marte, dove l'atmosfera è meno densa e l'inquinamento luminoso è completamente assente, offre grandi opportunità di osservazioni per i rover della NASA Opportunity e Curiosity, uno spettacolo mozzafiato sicuramente invidiato da tutti gli appasionati.
Ottobre, poi, sarà il gran mese astronomico marziano quando la cometa ISON potrebbe essere visibile dalla superficie del pianeta.
E' stato uno degli eventi astronomi del mese di luglio più seguiti, quando la sonda della NASA Cassini, sfruttando l'ombra di Saturno, ha catturato un mosaico completo del pianeta ad anelli.
Nel panorama è stata ripresa anche la Terra:
- 19 LUGLIO 2013, LA TERRA E LA LUNA INSIEME IN UNA FOTO RICORDO SCATTATA DALLA SONDA CASSINI
- 19 LUGLIO 2013, UN GIORNiO SPECIALE: LA TERRA E LA LUNA NELLE FOTO DELLE SONDE CASSINI E MESSENGER
E' sicuramente affascinante osservare Marte dall'orbita con le immagini inviate dalle sonde della NASA MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) e dell'ESA Mars Express ma in realtà gli orbiter hanno a disposizione strumenti che permettono di vedere ben oltre la superficie marziana.
Fin da bambini ci viene insegnata l'importanza degli alberi i quali, magicamente, trasformano l'aria che respiriamo.
Le piante, le alghe e i cianobatteri alterano il nostro pianeta con la fotosintesi, tanto da renderlo ospitale alle forme di vita terrestri.
Come ogni anno ci stiamo avvicinando alla notte di San Lorenzo, quando uno degli sciami meteorici più famosi, le Perseidi, crea un'atmosfera suggestiva.
E' uno degli eventi astronomici più noti e più attesi di ogni estate ma è anche una grande opportunità di studio per gli astronomi.
Quando nel 1610, Galileo puntò il suo telescopio verso Giove, vide quattro puntini luminosi, quattro satelliti galileiani, i maggiori tra i 67 oggi noti. Tra questi il più piccolo, era Europa.
Quasi tutto ciò che sappiamo su questa luna ghiacciata di Giove arriva dai dati di una dozzina di passaggi ravvicinati della sonda Voyager 2 della NASA nel 1979 e sonda Galileo sempre della NASA verso la fine degli anni '90.
In base ai dati pervenuti dai vari osservatori solari e in accordo con i rilevamenti del satellite HINODE, il campo magnetico solare invertirà la sua polarità molto presto.
"Sembra che siamo a non più di 3 o 4 mesi di distanza da una inversione di campo completa", dice il fisico Todd Hoeksema della Stanford University. "Questo cambiamento avrà effetti a catena in tutto il Sistema Solare".
Grazie ai dati infrarossi del telescopio Subaru nelle Hawaii, gli astronomi hanno scoperto il più piccolo pianeta individuato finora intorno ad una stella simile al Sole, tramite tecniche di imaging dirette.
Il nuovo mondo, chiamato GJ 504b, ha comunque una massa maggiore rispetto a quella di Giove e dimensioni molto simili a quelle del gigante gassoso del nostro Sistema Solare.