Lo scorso 10 dicembre, la Cina ha lanciato con successo una costellazione di due mini-satelliti astronomici che serviranno a studiare alcuni degli eventi più energetici dell'universo, quelli all'origine di onde gravitazionali, fast radio-burst e lampi gamma.
A maggio dello scorso anno, Ligo e Virgo hanno osservato la fusione tra due buchi neri di grande massa, che ha generato un mostro di oltre 140 masse solari!
Le attuali antenne per onde gravitazionali potrebbero rivelare l'emersione di un buco nero da uno di questi ipotetici passaggi spaziotemporali e il segnale prodotto avrebbe una forma caratteristica, invertita rispetto a quella dei classici merging.
Progetto australiano per un interferometro di nuova generazione, specializzato nella rivelazione di onde gravitazionali ad alta frequenza per studiare stelle di neutroni che si fondono.
Quella rilevata il 14 agosto dell'anno scorso è stata una onda gravitazionale insolita, avvenuta a quasi 800 milioni di anni luce di distanza e generata dalla fusione di un buco nero con un corpo di massa intermedia, la cui vera natura rimane un mistero.
Sull'ultimo numero di Coelum Astronomia, due articoli dal team di Alive Universe.
Uno dei primi segnali osservati all'inizio del ciclo O3, oltre un anno fa, è risultato essere il prodotto di una insolita fusione tra due buchi neri con masse molto diverse. Intanto, da oggi, Virgo ha un nuovo portavoce italiano...
A causa della crisi pandemica, le tre antenne gravitazionali hanno anticipato la fine del ciclo osservativo; intanto anche il progetto EHT e importanti società aerospaziali d'oltreoceano cadono vittime di COVID-19.
Mentre l'antenna giapponese fatica a produrre osservazioni utili, tra 6 settimane Virgo e LIGO verranno spente per un aggiornamento radicale che richiederà quasi due anni!
Il riferimento non è alla festa della donna ma al record di efficienza da parte dei tre rivelatori LIGO e Virgo in quella giornata
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.