Ieri una esplosione sulla superficie solare ha inondato la Terra di particelle cariche e veloci che hanno causato una tempesta geomagnetica
L'altro ieri c'è stato un intenso brillamento di classe X1.5 nell'emisfero meridionale del Sole; previste aurore e tempeste geomagnetiche per domani...
I brillamenti solari sono fenomeni complessi. Coinvolgono plasma, radiazioni elettromagnetiche su tutte le lunghezze d'onda, attività negli strati dell'atmosfera del Sole e particelle che viaggiano a velocità prossime alla luce.
Gli scienziati ne hanno trovato traccia nelle profondità del ghiaccio in Groenlandia e in Antartide. Questo antico evento fu significativamente più grande di qualsiasi super-tempesta solare a noi nota finora.
Il satellite Fermi ha consentito di realizzare il primo catalogo dettagliato sulla emissione dei brillamenti solari nei raggi gamma, con scoperte inattese.
C’è una relazione tra brillamenti solari, sunquakes ed increspature sulla fotosfera ma la sorgente del sisma solare non è così superficiale come ci si potrebbe aspettare. Ulteriori approfondimenti su questi eventi potrebbero aiutare a migliorare i modelli previsionali della meteorologia spaziale.
La regione attiva AR2673, che già ci aveva regalato un "monster flare" di classe X9, ieri pomeriggio ci ha dato il suo saluto estremo mentre tramontava sul bordo occidentale della stella.
La notte scorsa la Terra è stata investita dalle particelle altamente energetiche emesse durante un brillamento eccezionale, avvenuto nella regione estremamente attiva AR2763, qui osservata dal satellite SDO.
Qualcosa di grande è successo nell'anno 774 a.C., gli scienziati lo hanno visto dagli alberi.
Studiando l'evoluzione delle piante, è stato riscontrato un forte aumento del carbonio-14 radioattivo: l'evento è stato registrato negli anelli dei tronchi dei cedri millenari giapponesi, tra il 774 e il 775 a.C.