Le due immagini mostrano il veicolo prima e dopo lo smantellamento di centinaia di mattonelle ceramiche del rivestimento TPS su entrambe le fiancate. Infatti, in vista di un totale riutilizzo dell'intero sistema a partire dal prossimo anno, bisognerà effettuare il rientro a terra e il "grab" anche per l'orbiter, tramite il sistema soprannominato "Mechazilla" che abbiamo visto in azione lo scorso 13 ottobre sul booster B12. E' quindi opportuno eliminare questa fragile porzione di protezione termica nella zona in cui i due "chopsticks" si stringeranno per effettuare la cattura, altrimenti le mattonelle finiranno per staccarsi dallo Ship e comunque subiranno danni irreversibili. Il volo del 18 novembre, quindi, effettuerà questo importante test di resistenza al rientro in atmosfera in quest condizioni; il rientro, comunque, avverrà nell'Oceano Indiano come nel volo precedente e il catch sarà solo virtuale. Quasi mezz'or prima, verrà eseguita anche, per la prima volta, una riaccensione nello spazio di uno dei motori dell'Orbiter, in vista della futura manovra di de-orbit (operazione che non sarebbe necessaria in quest'ultimo volo sub-orbitale).

 Ieri, in serata, S31 è stato trasferito al poligono di lancio, ai piedi della piattaforma "PadA" che, poche ore prima, aveva effettuato una prova generale di "deluge" attivando il sistema idrico di raffreddamento e soppressione del rumore, come vediamo nel fotogramma sottostante. Probabilmente, in giornata anche il primo stadio B13 verrà trasferito a "Stage0" e i due elementi verranno impilati per gli ultimi preparativi.

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