Dopo la separazione dal secondo stadio, il booster è rientrato in caduta libera nell'atmosfera raggiungendo una velocità 4 volte superiore a quella del suono (mach-4) prima di venire rallentato dagli strati più densi e prima di accendere i motori per la "frenata" finale che ha preceduto il "grab" da parte degli enormi bracci meccanici sulla torre orbitale. In regime di volo ipersonico, le onde sonore si accumulano come fronti di pressione che rimangono indietro rispetto al veicolo formando strutture coniche che qui è possibile intravedere. Le due immagini sono tratte da una spettacolare ripresa in slow-motion dell'intero volo di B12. La base del booster, dietro i motori Raptor, appare incandescente a causa del surriscaldamento per attrito con l'aria.
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Le onde d'urto di Starship in caduta
Due momenti della discesa ipersonica del booster B12, durante il memorabile volo sperimentale del 13 ottobre.