L'eruzione è avvenuta intorno alle 14:20 italiane e si è generata nella regione attiva AR3842, già sede di un'altra potente esplosione due giorni prima; si è trattato di brillamenti di classe X7.1 e X9.1 rispettivamente, il secondo risulta il più potente dell'intero ciclo solare 25. Già mezz'ora dopo l'esplosione, l'intensa radiazione X ha ionizzato l'alta atmosfera terrestre, causando un blackout delle comunicazioni sotto i 30 MHz. Oggi è prevista una tempesta geomagnetica di classe G3 associata alla prima eruzione mentre la seconda, più potente, è prevista per il 6 ottobre. E' probabile la comparsa di aurore visibili a medie latitudini come le nostre.

 Il mosaico mostra il brillamento ripreso dal satellite SDO della NASA nell'estremo ultravioletto. Partendo dall'alto a sinistra, le lunghezze d'onda sono  19.3, 13.1, 9.4, 17.1, 30.4, 170 nanometri.