Il grafico riporta, per gli ultimi due anni, la lunghezza della lista dei passaggi entro 0,05 unità astronomiche di distanza dalla Terra (circa 7,5 milioni di km) e in una finestra temporale che si estende per 30 giorni sia nel futuro che nel passato, rispetto alla data di riferimento; in rosso i dati registrati quotidianamente, in blu una interpolazione basata sulla media mobile mensile, in modo da "smussare" le piccole oscillazioni giornaliere. È evidente la caratteristica modulazione che si ripete ogni anno e che non è dovuta ad una reale variazione nel numero di incontri ma semplicemente ad un abbassamento stagionale nella efficienza di rilevazione da parte degli osservatori sulla Terra. Il minimo estivo, in particolare, è da attribuire al concorso di tre fattori: la riduzione delle ore di buio nell'emisfero boreale (dove sono situati la maggior parte dei telescopi dedicati a questo monitoraggio), la vicinanza alla fase di plenilunio (che di fatto impedisce la scoperta di oggetti deboli per svariati giorni al mese) e, sorprendentemente, un generale rilassamento nell'attività di monitoraggio, identificazione e calcolo delle traiettorie di tali corpi, presumibilmente legata all'abitudine umana di andare in ferie in questo periodo dell'anno!

 Tutto questo si traduce in un artificioso e drastico abbassamento di efficienza nella scoperta di oggetti "earth-crossing", di circa 4 volte se confrontiamo i dati annuali di minimo e massimo (tabella in alto a destra); la massima efficienza viene tipicamente raggiunta a inizio novembre (comunque lontano dal plenilunio) e, da queste informazioni, possiamo stimare che, nonostante gli sforzi fatti negli ultimi anni per automatizzare e rendere più efficiente il monitoraggio, la maggior parte dei passaggi ravvicinati rimane inosservata, specialmente quando si tratta di oggetti di dimensioni medio-piccole (da qualche metro a poche decine di metri); la situazione non potrà cambiare molto fino a quando non si lanceranno veicoli spaziali dedicati, per survey ad ampio campo fatte magari dal punto di librazione L1 tra Terra e Sole.